Il senatore della Lega Gian Marco Centinaio è stato ospite della trasmissione Radio Rai 'Un giorno da pecora'. Nell'occasione ha esternato tutto il suo malcontento verso quello che sarebbe stato l'atteggiamento degli esponenti del Movimento 5 Stelle e del Pd che, a suo dire, non avrebbero rispettato l'intervento del leader della Lega nel momento in cui stava parlando della possibilità di essere mandato a processo sul caso Gregoretti. Centinaio, sollecitato dai conduttori della trasmissione Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, ha rivelato che il discorso dell'ex Ministro dell'Interno sarebbe stato accompagnato da versi di animali.

Ad infastidirlo soprattutto il fatto che la cosa si sarebbe addirittura acuita nel momento in cui avrebbe rivelato di stare parlando da papà.

Centinaio ha dichiarato che i contestatori erano del M5S e del PD

Gian Marco Centinaio ha ammesso di aver apprezzato molto il discorso di Matteo Salvini, scevro da tecnicismi e molto improntato alla sfera personale. "A me - ha rivelato - è piaciuto, perché è uscita la persona quale Matteo Salvini è. Non ha fatto un intervento costruito o magari scritto da altri". Ha svelato, però, di non aver assolutamente approvato quello che è stato l'atteggiamento di chi, invece, stava dalla parte opposta rispetto all'ex Ministro dell'Interno. "Non mi è piaciuto - ha evidenziato - il comportamento nei confronti di Matteo Salvini".

Punzecchiato dai conduttori rispetto a presunti versi di animali arrivati da parte di alcuni banchi ha ammesso: "Li sentivamo". Rispetto al quesito relativo al fatto che potessero essere senatori grillini e dem ha dichiarato: "Entrambi". Gian Marco Centinaio però non ha fatto nomi: "Mia nonna diceva: si dice il peccato, ma non il peccatore".

Non si è sbilanciato neanche sul sesso dei protagonisti dei presunti gesti di insofferenza al discorso di Salvini: "Sia uomini che donne. Facevano versi di qualsiasi tipo. Insulti, parolacce".

Centinaio pretendeva rispetto per Salvini

Centinaio ha posto l'accento sul fatto che Matteo Salvini stesse facendo un intervento che avrebbe meritato maggiore rispetto.

"Almeno lì - ha evidenziato - devi stare in silenzio. Io sono dell'idea che in un momento di tensione, quando c'è una persona che è il tuo avversario politico, può dire anche la stupidaggine più grossa. Stava dicendo il suo pensiero e soprattutto ha fatto un ragionamento personale, intimo e da papà. "Sentire colleghi - ha proseguito - che sono anche loro genitori insultarlo e fare dei versi che sembrava veramente stessero ammazzando il maiale". "Sentire colleghi - ha incalzato - che ti insultano. Gente che gli ha detto che i suoi figli devono vergognarsi di lui, è normale che uno perda la pazienza".