Il voto del Senato ha concesso l'autorizzazione a procedere a livello giudiziario nei confronti del segretario della Lega Matteo Salvini. L'ex Ministro dell'Interno sarà indagato per quello che è stato il suo comportamento in riferimento ai fatti relativi alla nave Gregoretti. Alla fine di luglio 2019 l'imbarcazione della Guardia Costiera non ebbe autorizzazione a far sbarcare i 131 migranti salvati in due operazioni distinte nel Mediterraneo, ed essi furono costretti a passare alcuni giorni nel porto di Augusta. Il leader della Lega dovrà rispondere, tra le altre cose, di sequestro di persona.

Su questo tema sono stati in molti i commentatori a esprimersi nelle ultime ore, fra essi anche il noto giornalista Vittorio Feltri.

La critica di Vittorio Feltri alla scelta del Parlamento

Vittorio Feltri, nel suo editoriale apparso questo 13 febbraio su Libero, ha sottolineato di non essere sorpreso di quanto accaduto. Anzi, senza mezzi termini ha inteso porre in risalto il fatto che, a suo avviso: "la maggioranza - si legge testualmente - frigge dalla voglia di farlo fuori in qualsiasi maniera".

Nel suo editoriale Feltri ha sottolineato come, per lungo tempo, si sia predicata la necessità di confermare il primato della politica sulla giustizia. Tuttavia il giornalista mette in evidenza come, pur di mettere in difficoltà Salvini, ci sarebbe stato chi "si sarebbe rimangiato il postulato come una patatina fritta".

La critica nei confronti del Parlamento è netta e espressa attraverso termini eloquenti utilizzati da Feltri come "sgangherato e incapace di gestire la cosa pubblica".

Secondo Feltri il popolo preferisce Salvini a chi è incollato alla poltrona

Vittorio Feltri rispetto al caso Gregoretti ha una posizione assai critica nei confronti delle forze che hanno scelto di mandare Matteo Salvini a processo.

A suo avviso il leader della Lega si sarebbe difeso provando ad utilizzare argomenti definiti "di buon senso", ma questo non sarebbe bastato a influenzare in maniera considerevole il pensiero dei suoi avversari. Quelli che Feltri ha definito "nemici" avrebbero - si legge - "insistito masturbando ragionamenti privi di fondamento".

A suo avviso alla base dell'evoluzione della situazione ci sarebbero unicamente motivi che ha modo di definire come "squallidi e sporchi". L'obiettivo di chi ha votato a favore dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini sarebbe quello di far secco "un uomo che li sovrasta ed è capace di sintonizzarsi col popolo".

Secondo Vittorio Feltri il popolo preferirebbe il leader della Lega "rispetto ad altri politicanti che sarebbero incollati alla poltrona".