Il nuovo decreto del governo Conte, approvato allo scopo di arginare la diffusione del Coronavirus in Italia, è stato varato nella notte tra sabato 7 e domenica 8 marzo. In pratica, la cosiddetta "zona rossa" è stata estesa a tutta la Lombardia, più altre 14 province, divise tra Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte. Divieti pesantissimi sono entrati in vigore, compreso quello di spostarsi dalla regione lombarda o dagli altri territori interessati dalle restrizioni.

Prima dell'approvazione definitiva del decreto, però, è scoppiato un giallo sulla bozza di decreto, cominciata a circolare sui media già nella serata di sabato.

Prima dell'entrata in vigore delle misure anti-coronavirus, infatti, migliaia di persone, prese dal panico, si sono riversate nelle stazioni ferroviarie milanesi per fuggire verso Sud.

Una situazione drammatica che ha spinto Franco Bechis ad accusare proprio Giuseppe Conte, reo a suo avviso di aver contribuito a scatenare il panico e la conseguente diffusione del virus, non riuscendo ad impedire la fuga di notizie.

Varato dal governo Conte il nuovo decreto anti-coronavirus

Dunque, dopo la bozza circolata sui canali mediatici nella serata di sabato 7 marzo, il governo Conte ha varato la scorsa notte il decreto che allarga a dismisura la zona rossa nel Nord Italia. Lo scopo del provvedimento, ovviamente, è quello di arginare la diffusione del coronavirus, considerato che le misure finora adottate non hanno avuto un esito positivo.

E così, da domenica 8 marzo, militari e forze dell'ordine controllano che nessuno entri o esca da Lombardia e altre zone rosse, salvo motivi di salute o gravi necessità. A questo si aggiunge, su tutto il territorio nazionale, la sospensione delle attività per cinema, teatri, musei e sale da gioco. Mentre i ristoranti dovranno fare osservare la distanza di almeno un metro tra un avventore e l'altro.

Migliaia in fuga da Milano, la rabbia di Bechis: 'Conte fa fuggire il coronavirus'

In questa drammatica situazione provocata dall'epidemia di coronavirus in espansione, si è inserito l'episodio della "fuga di massa" da Milano di migliaia di persone che, come raccontano tutti i maggiori organi di stampa, hanno letteralmente preso d'assalto le stazioni ferroviarie del capoluogo lombardo per fuggire verso Roma e il Sud del Paese.

Un caos la cui responsabilità viene imputata da Franco Bechis, almeno in parte, direttamente al Premier Conte. Il direttore del quotidiano Il Tempo decide, infatti, di pubblicare un editoriale dal titolo più che eloquente: "Conte fa fuggire il virus da Milano, ma scarica la colpa sulle Regioni". Accusa completata nel sottotitolo, dove si dà notizia che "migliaia di persone" starebbero portando il contagio da coronavirus "a Roma e nel Sud".

'Rischio coronavirus a Roma e Sud dove i casi erano limitati'

La tesi di Bechis è che il panico sia stato scatenato dalla "fuga di notizie" sul nuovo decreto, non ancora firmato da Conte, avvenuta da Palazzo Chigi nel pomeriggio di sabato. "Appena lette le anticipazioni, migliaia di lombardi che avevano le loro famiglie nel Centro-Sud hanno dato l'assalto alle stazioni dei treni", accusa il giornalista.

In questo modo, con i treni pieni di gente, si sarebbe verificato esattamente quanto di più temuto da medici e scienziati: eventuali portatori di coronavirus potrebbero aver "amplificato enormemente il contagio".

Il coronavirus, dunque, potrebbe sbarcare adesso a Roma e nel Sud, "dove i casi erano ancora limitati". Per concludere, l'impressione di Bechis è che il governo Conte non l'abbia fatta grossa "ma enorme" con questa fuga di notizie.