L’emergenza Coronavirus sarebbe stata “enfatizzata” dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, su consiglio del suo portavoce e capo ufficio stampa Rocco Casalino. È questa la tesi esposta dal deputato della Lega, Claudio Borghi, intervistato dal quotidiano Repubblica. In pratica, secondo il fedelissimo di Matteo Salvini, il governo italiano avrebbe dovuto optare per una scelta di più basso profilo in tema di coronavirus, come hanno fatto ad esempio Francia e Germania. I due maggiori Paesi europei, infatti, a differenza del nostro, hanno deciso di non effettuare tamponi a tappeto, mentre gli italiani al contrario vengono identificati dall’emittente televisiva americana CNN come gli untori del mondo.
Claudio Borghi a Repubblica parla di emergenza coronavirus
Claudio Borghi, Presidente in quota Lega della Commissione Bilancio della Camera, concede un’intervista al quotidiano Repubblica, incentrata ovviamente sull’emergenza coronavirus. Borghi considera il “minimo” la richiesta fatta dal centrodestra al governo di stanziare 30 miliardi di euro per correre immediatamente in aiuto di imprese e cittadini in difficoltà. Il leghista fa il confronto con il salvataggio del Monte dei Paschi per il quale, nel giro di poche ore, saltarono fuori 20 miliardi. A suo parere, andrebbe anche dato un “segnale alle Borse” sul fatto che lo Stato italiano sia disposto a fare di tutto per salvare un’economia “al collasso”.
Borghi su Conte e coronavirus: ‘Non avrei sparso panico a reti unificate’
Passando dall’aspetto economico a quello politico, Borghi punta subito il dito contro Giuseppe Conte. Il deputato leghista bacchetta il Premier affermando che, fosse stato al suo posto, non avrebbe "sparso il panico a reti unificate", facendoci così assumere lo sgradito ruolo di "untori del mondo".
A suo modo di vedere, infatti, l’emergenza coronavirus si sarebbe potuta gestire senza ricorrere alla “spettacolarizzazione” a cui si è assistito in questo periodo. Senza ad esempio fare un uso “a tappeto” dei test con il tampone. Azione che gli altri Paesi si sono ben guardati dal compiere, Usa compresi.
‘Una scelta mandare Conte in tv nei talk e dalla D’Urso’
Insomma, secondo Borghi, gli altri leader mondiali sarebbero stati più furbi del nostro, visto che solo noi abbiamo gridato subito al pericolo. Meglio sarebbe stato snocciolare dati e numeri sulla diffusione del coronavirus attraverso un “sobrio comunicato”, invece di presentarsi in tv da Barbara D’Urso e a fare il “giro dei talk”. Conte e Casalino, questa la pesante accusa di Borghi, lo avrebbero "fatto per scelta”. Insomma, il Premier e il suo portavoce si sarebbero sentiti “alle corde” e l’unica maniera per “uscire dall’angolo” sarebbe stata “enfatizzare questa emergenza”, conclude il deputato leghista.