Anche le elezioni Regionali e Amministrative in programma in primavera vanno verso lo slittamento. Sembra essere questa l'intenzione del Governo, che aveva già deciso per il rinvio della consultazione referendaria sulla riforma Costituzionale che riduce il numero dei parlamentari che era già stata programmata per il 29 marzo. L'emergenza Coronavirus travolge tutto e ogni energia insomma va rivolta in quella direzione. D'altra parte sembrava già da tempo impensabile che in tempi in cui la parola d'ordine è restare a casa per non favorire la diffusione del contagio da Covid-19 si organizzassero delle elezioni.

Con tutto quel che ne segue in termini di organizzazione del lavoro e dei seggi.

Governo intenzionato ad inserire nel prossimo decreto il rinvio di Regionali e Amministrative

Il governo di Giuseppe Conte sta pensando, per via dell'emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese, di rinviare dunque le elezioni regionali che erano previste in Valle d'Aosta il 19 aprile e a fine maggio, in una data che non era ancora stata fissata, in Veneto, Liguria, Marche, Campania, Puglia e Toscana.

Nella bozza del Decreto che è in fase di studio e dovrebbe andare nei prossimi giorni in approvazione al Consiglio dei Ministri, l'ipotesi è quella di ragionare sul mandato degli organi elettivi regionali, che scadrebbe il prossimo 31 luglio offrendo così una proroga sino a quando, si spera, la situazione non sarà tornata alla normalità.

Il governo intanto pensa di intervenire anche sulle elezioni dei tanti consigli comunali: la deroga qui potrebbe fissare le elezioni in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020.

Tempi più lunghi anche per il referendum sulla riforma del taglio dei Parlamentari

Oltre al rinvio delle elezioni regionali, il Governo sta anche pensando a rinviare ulteriormente il referendum sulla riforma costituzionale relativa al taglio dei parlamentari.

La consultazione è già stata rinviata una prima volta - doveva tenersi infatti il 29 marzo - e potrebbe avere una scadenza molto più in la nel tempo. Sembra che l'intenzione del Governo sia quella di stabilire il termine non più tra i 50 e i 70 giorni previsti dalla ordinanza che lo ha reso ammissibile, ma portare questa forbice a 240 giorni.

In modo da avere più tempo.

Le norme in questa situazione di emergenza dovrebbero passare senza particolari problematiche o polemiche politiche visto che, anche la semplice organizzazione di un comizio elettorale, fino a che l'emergenza non sarà superata sarebbe qualcosa di vietato dalla legge.