Nicola Porro torna a parlare di emergenza Coronavirus e lo fa manifestandosi apertamente critico nei confronti del governo presieduto da Giuseppe Conte. Nella 'Zuppa di Porro' del 15 marzo pone, tra gli altri temi trattati, il proprio focus sul modo in cui l'esecutivo ha scelto di offrire la propria comunicazione. La sua manifestazione di dissenso è netta ed ha come bersaglio il portavoce del premier, Rocco Casalino. Il giornalista non pare gradire il fatto che ogni giorno alle 18 si sia scelto di fornire alla popolazione i dati sulla fase emergenziale relativi a contagiati, morti e guariti.

E, andando a scavare nel passato del capo ufficio stampa di Palazzo Chigi, fa un parallelismo tra la fase attuale e la famosa casa del Grande Fratello.

Porro contro la conferenza sul coronavirus delle 18

Sta diventando praticamente un appuntamento fisso della quotidianità il fatto che alle 18 si tenga una conferenza stampa con aggiornamenti sul coronavirus. I vertici della Protezione Civile e dell'Istituto Superiore di Sanità, nella circostanza, diramano un bollettino sull'evoluzione del contagio e rispondono alle domande dei giornalisti sulle possibili evoluzioni del fenomeno. La scelta comunicativa non piace a Nicola Porro, particolarmente critico verso il responsabile della comunicazione del'esecutivo Rocco Casalino.

Porro duro con Rocco Casalino

L'obiettivo, in un certo senso, è quello di rendere partecipe la collettività su come si stiano sviluppando le misure restrittive decise dal governo. Tuttavia, Porro la vede in maniera diversa. Rivolgendosi a Rocco Casalino evidenzia: "Non è il Grande Fratello. Non è il confessionale". Chiaro il riferimento al fatto che il portavoce di Conte fu uno dei partecipanti alla prima storica edizione del reality Mediaset.

"Non è che - ha proseguito il giornalista - sono fichi dicendo 182 morti, 400 contagiati, 500 guariti. Non avete a che fare con il Grande Fratello è l'Italia. Tu sei abituato a quella roba là".

Nicola Porro chiarisce senza mezzi termini che, a suo avviso, quella scelta non è un'operazione comunicativa votata alla trasparenza, ma semmai un problema in più per il paese.

"Non rassicuri l'Italia, drammatizzi - ha tuonato - la situazione in maniera sciocca e totalmente inutile". Sarcastica anche l'etichetta a chi ha operato la contestata scelta, considerato che Porro li ha definiti "fenomeni della comunicazione".

Nel corso del suo intervento il conduttore di Quarta Repubblica ha poi raccontato che nessun messaggino ricevuto da Casalino contribuirà a variare la sua voglia di dire ciò che pensa.