E' un'apertura particolarmente dura quella che il giornale La Verità riserva nei confronti del premier GIuseppe Conte. "Conte pronto a svendere l'Italia" è la scritta che caratteri cubitali che il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro sceglie per caratterizzare la propria prima pagina. Ed il chiarimento apparso sulla pagina Facebook del giornalista chiarisce le motivazioni dell'attacco riservato al Presidente del Consiglio che sarebbe pronto ad attingere dal Fondo Salva Stati per trovare risorse utili al superamento della crisi economica post Coronavirus.

Uno scenario che, com'è noto, dà molta importanza alla così detta "condizionalità del Mes".

Si parla di Draghi per sostituire Conte

Negli ultimi giorni è stata rilanciata a livello mediatico l'ipotesi che Mario Draghi possa essere l'uomo giusto per governare l'Italia in un eventuale scenario post coronavirus. L'ex presidente della Banca Centrale Europea viene considerato l'uomo giusto per reggere l'Italia in cui occorreranno decisioni di Politica economica epocale e, soprattutto, credibilità a livello internazionale. Idea che, naturalmente, delineerebbe uno scenario in cui la corsa di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi sarebbe al capolinea

Oggi, però, anche chi come Belpietro evidenzia proprio quest'aspetto, non manca di analizzare in maniera critica l'attualità.

Il giornalista critica il premier su due punti: uno sul passato ed uno sulle intenzioni. "Dopo - ha scritto sul suo profilo Facebook - aver tentennato davanti all’avanzare della pandemia, ora il premier rischia di fare altri danni devastanti nella gestione della crisi economica causata dal contagio".

Belpietro teme la troika

E', infatti, questo il momento in cui occorre trovare risorse adeguate a fronteggiare l'emergenza del Paese che si affianca a quella sanitaria. In particolare Belpietro sottolinea una strategia che ritiene quasi suicida per il Paese. "Vuole ricorrere - scrivere - al Fondo salvastati, una trappola che ci consegnerà alla Troika".

Paesi con grande debito pubblico e incapaci di fronteggiare gli eventuali impegni presi, aderendo al Mes, rischiano, infatti, di vedere la propria politica economica, come accaduto con la Grecia nel 2011, quasi 'commissariata'. In sostanza i creditori (Commissione Euroepa, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) possono arrivare a gestire uno Stato insolvente. Ed è abbastanza probabile che un eventuale intervento del genere sarebbe finalizzato all'austerità. Un orizzonte che Belpietro sembra temere qualora Conte scegliesse di utilizzare il Fondo Salva Stati che obbligherebbe l'Italia a mantenere degli impegni con il rischio di non poterlo fare e le possibili conseguenze descritte.