Oggi 28 aprile, durante la trasmissione televisiva Mattino 5, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha espresso tutte le sue molteplici perplessità sulla cosiddetta Fase 2 dell'emergenza Coronavirus. Nel corso dell'ultima conferenza stampa in diretta streaming e tv, il premier Giuseppe Conte ha annunciato tutti i principali aspetti contenuti nel nuovo dpcm per la ripresa graduale delle attività (la fase 2, appunto). Giorgia Meloni ha sottolineato che, dal suo punto di vista, “non è possibile riaprire per filiere”, poiché in questo modo si potrebbe correre il rischio di non far riaprire mai moltissime attività.
La posizione di Giorgia Meloni sulla Fase 2 decisa dal governo
“Io non sono d'accordo con il principio della riapertura per settori”, in questo modo la leader di Fratelli d’Italia ha espresso le sue profonde perplessità sulla modalità di riapertura, dal 4 maggio, previste nel nuovo dpcm. Infatti, durante un collegamento con la trasmissione Mattino 5, Giorgia Meloni ha chiesto per quale motivo per esempio non possono riaprire i parrucchieri, mentre altre attività, in cui si possono venire a creare anche situazioni di maggiore concentrazione di persone, lo possano fare. Inoltre, durante il suo intervento, ha proposto anche alcune ipotesi per migliorare le condizioni di vita degli anziani che vanno assolutamente difesi ma che devono avere anche la possibilità di non restare solo chiusi in casa.
Una soluzione, pertanto, secondo la leader di FdI potrebbe essere quella di creare delle zone turistiche libere dal Coronavirus e permettere così agli anziani “di trasferirsi in quelle località per andare al mare”.
Perplessità già espresse dopo la conferenza di Conte
La leader di Fratelli d’Italia aveva già espresso tutte le sue perplessità a proposito delle Fase 2 subito dopo la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte.
Infatti, Giorgia Meloni aveva manifestato immediatamente la necessità di avere il testo scritto del dpcm per riuscire a capire qualcosa in più di quanto previsto per la fase 2 che dovrebbe scattare dal 4 maggio. Fin da subito, inoltre, aveva precisato che chi può garantire il rispetto delle norme anti-contagio e di sicurezza dei lavoratori dovrebbe poter riaprire, aggiungendo che, per quanto riguarda le sanificazione degli ambienti, dovrebbe essere lo Stato a provvedere.
Infine, aveva espresso tutti i suoi dubbi sulla mancata riapertura di alcuni esercizi chiedendosi perché, per esempio, un centro estetico provvisto di cabine per l’auto trattamento non potesse riaprire. Oppure, perché non potesse rialzare la saracinesca un bar che garantisce le distanze e i dispositivi di sicurezza.