Sergio Mattarella chiamato in causa da Antonio Maria Rinaldi per esprimere il suo parere in merito alla cosiddetta Fase 2 dell'emergenza e per prendere posizione sull'ennesimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) varato da Giuseppe Conte.

L'europarlamentare della Lega di Matteo Salvini si inserisce così nell'aspra polemica Politica seguita all'ultima conferenza stampa del Premier, tenuta domenica 26 aprile. Tra i punti più controversi delle sue comunicazioni c'è quello che riguarda il significato da attribuire al termine "congiunti", ai quali da lunedì 4 maggio dovrebbe essere consentito fare visita.

Ma l'appello di Rinaldi a Mattarella riguarda, più in generale, la presunta violazione dei diritti costituzionali che sarebbe stata compiuta da Conte.

Mattarella addolorato per la prolungata chiusura delle scuole

La conferenza stampa con cui il Premier Conte ha annunciato l'avvio della Fase 2 a partire dal 4 maggio ha sancito, se ce ne fosse stato bisogno, anche che le scuole italiane non riapriranno almeno fino a settembre prossimo. Una notizia, ovviamente attesa, che però è stata accolta da Sergio Mattarella come una "ferita per tutti".

Il Capo dello Stato si è rivolto con un messaggio a insegnanti e studenti ricordando loro che "la scuola non è soltanto un luogo di apprendimento". Mattarella, però, come era istituzionalmente prevedibile, nelle ultime ore non ha proferito parola sul contenuto del Dpcm firmato da Conte, né tanto meno ha criticato l'azione del Premier.

L'affondo di Rinaldi contro Mattarella

Una circostanza che fa perdere le staffe ad Antonio Maria Rinaldi.

L'europarlamentare della Lega, sempre protagonista di piccanti polemiche televisive nei talk show, stavolta affida il suo pensiero ai social network. "Chiedo per un amico - scrive ironicamente su Twitter fingendo di parlare in nome di altri - ma il Presidente della Repubblica Mattarella è d'accordo sulle disposizioni del Dpcm di Conte?".

'Un passaggio in Parlamento neanche a parlarne?'

Una domanda impertinente, quella rivolta da Rinaldi all'inquilino del Colle, alla quale ne seguono a raffica altre tre, una più dura dell'altra: "Non c’è nessuna sospensione dei diritti costituzionali? Tutto regolare? Un passaggio in Parlamento neanche a parlarne?". Insomma, Rinaldi, così come il suo leader Matteo Salvini e il resto delle opposizioni parlamentari, comincia a dubitare della costituzionalità dell'azione emergenziale messa in atto dal Presidente del Consiglio Conte, per questo chiede a Sergio Mattarella di intervenire, se non altro esercitando una azione di controllo.