Diverse forze politiche concordano sulla necessità di un passaggio parlamentare prima dell’utilizzo dell’app Immuni durante la cosiddetta "fase 2" della gestione dell'emergenza sanitaria. Infatti proprio l’app Immuni, nella fase 2, dovrebbe essere uno degli strumenti cardine messi in campo per contenere la diffusione dei contagi da coronavirus.

Cos’è Immuni?

L’applicazione Immuni è uno strumento che, mediante l’utilizzo della tecnologia Bluetooth degli smartphone, dovrebbe essere in grado di ricostruire la cronologia dei contatti avuti da una persona risultata positiva ai test per il Coronavirus.

Una delle sue finalità infatti dovrebbe essere quella di rintracciare le persone entrate in contatto con il soggetto risultato positivo. L’app Immuni, che è stata progettata dalla società italiana Bending Spoons, dovrebbe essere scaricabile su base volontaria. Uno degli aspetti che ha sollevato più perplessità su questa applicazione, da un punto di vista della privacy, è che Immuni dovrebbe essere anche una specie di diario clinico con tutte le informazioni più importanti di ogni singolo utente: età, sesso, prescrizioni di farmaci, malattie pregresse e così via.

Le opinioni di alcuni politici in riferimento all’app Immuni

Tutti sembrano concordare sull'utilizzo dell’app Immuni per ricostruire i movimenti di un soggetto risultato positivo alla Covid-19 e sulla sua utilità per contenere il contagio durante la fase 2.

Ma per quanto riguarda gli aspetti della privacy degli utenti e per il definitivo via libera all'utilizzo dell’applicazione, diverse forze politiche chiedono che sia il Parlamento a esprimersi in merito.

Infatti Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera, ha affermato che: "È importante che si stia procedendo con la scelta del contact tracing come parte della strategia per condurre in sicurezza la fase 2, ma è necessario che la materia venga esaminata dalle Camere".

A richiedere che sia il Parlamento ad esprimersi sull’applicazione Immuni è anche l’opposizione: infatti la senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena ha affermato che: “Urge un confronto serio in Parlamento sulla libertà e tutela della privacy”. E il segretario della Lega Matteo Salvini, considerando che sull'uso della applicazione ci sono delle gravi criticità, ha affermato che Immuni è: "Una tecnologia utile, ma la libertà non è in vendita".

Alle affermazioni di Matteo Salvini hanno fatto eco le parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Quando si entra nella sfera del trattamento dati, soprattutto quelli sanitari, occorre andarci con i piedi di piombo”. Anche il Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) effettuerà, in questi giorni, alcuni approfondimenti sull'applicazione.