Maria Elisabetta Alberti Casellati è furiosa e indignata. La Presidente del Senato reagisce con parole durissime alla notizia che due senatrici, dopo essere state fermate per un controllo dei documenti presso lo Stretto di Messina, sarebbero state fatte oggetto di segnalazione da parte della Questura, non solo della città peloritana, ma anche di Roma. Le due parlamentari (Barbara Floridia e Grazia D’Angelo del M5S secondo alcuni retroscena giornalistici non ancora confermati ndr), si stavano recando nella Capitale per svolgere la loro attività parlamentare.

Ed è proprio il fatto che siano state sottoposte a segnalazione, nonostante avessero dimostrato di agire nell’esercizio delle loro funzioni, che ha fatto perdere la pazienza alla Casellati.

Le due senatrici pentastellate fermate per un controllo allo Stretto di Messina

L’episodio che ha fatto infuriare la Casellati è avvenuto, come appena accennato, durante i controlli di rito effettuati dalle forze dell’ordine presso gli imbarchi dello Stretto di Messina, come del resto sta avvenendo in tutto il resto del territorio italiano. Controlli per giunta rafforzati in occasione delle festività di Pasqua. Ebbene, le senatrici Barbara Floridia e Grazia D’Angelo (identità in attesa di conferma ufficiale) sarebbero state oggetto di un normale e lecito controllo.

Nessuna multa spiccata nei loro confronti, ovviamente, una volta appurato che si trattasse di due parlamentari. Ma le operazioni atte ad appurare se stessero veramente recandosi a Roma per esercitare le loro legittime funzioni sarebbero state, per così dire, troppo macchinose.

La reazione della Casellati: ‘Inaccettabile’

È la stessa Elisabetta Casellati a raccontare in parte come si siano svolti gli avvenimenti in questione.

La seconda carica dello Stato dichiara, infatti, di considerare “inaccettabile” il fatto che le due senatrici, dopo essere state “sottoposte ad un regolare controllo di polizia” mentre cercavano di imbarcarsi a Messina dirette nella Capitale, siano in seguito divenute “oggetto di segnalazioni dalla Questura di Messina e Roma”.

Segnalazione avvenuta, sottolinea la Casellati, a dispetto dell’avvenuta dimostrazione, documenti alla mano, di doversi spostare dal loro domicilio esclusivamente per esercitare le loro funzioni di parlamentari della Repubblica italiana.

L’appello della Casellati al Governo Conte: ‘Faccia chiarezza’

Insomma, un episodio che colpisce particolarmente Elisabetta Casellati, la quale già nei giorni scorsi si era lamentata del fatto che le restrizioni previste per l’emergenza non dovessero avere valore per i parlamentari che avrebbero, a suo dire, tutto il diritto di rappresentanza Politica dei territori da cui provengono. Spostamenti compresi. Ma il caso di Messina è stato evidentemente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

La Presidente del Senato segnala di aver chiesto a più riprese al Governo Conte di fare “piena chiarezza” sui controlli effettuati dalle forze dell’ordine sui parlamentari affinché, aggiunge, “non sia ostacolata in nessuna sede una attività che ha fondamento costituzionale”. L’augurio della Casellati è che il Premier Conte possa esplicitare questo fatto nei suoi “prossimi provvedimenti”.