Duro scontro in diretta tv tra il Sindaco di Messina, Cateno De Luca, e il giornalista Alessandro Cecchi Paone. La scena si svolge durante la messa in onda del talk show Mediaset Mattino 5, mercoledì 8 aprile. De Luca è collegato dalle banchine del porto della città siciliana, deciso ancora a bloccare gli sbarchi sull’isola di chi secondo lui non ne avrebbe diritto. Il primo cittadino peloritano pronuncia parole durissime contro il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, accusata di “crimini di Stato” e di volerlo eliminare politicamente con una “pistolettata di Stato”.
De Luca usa anche la sua fascia tricolore come un cappio. Comportamento che fa arrabbiare Cecchi Paone che lo accusa di “vilipendio”.
Cateno De Luca scatenato contro la Lamorgese: ‘Continua a consumare crimini di Stato’
Il conduttore di Mattino 5 ricorda che De Luca ha istituito una banca dati dove iscriversi per poter entrare in Sicilia ma, secondo le ultime notizie, il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole sulla proposta del Ministero dell’Interno di annullare in via straordinaria la sua ordinanza. Il Sindaco di Messina prima non riesce a trattenere una risata, poi tira fuori una fascia tricolore dalla giacca. “La mia fascia di Sindaco la metto al contrario, impiccato dallo Stato italiano, a testa in giù.
Ecco la risposta che do al Ministro dell’Interno. Non ci sono dubbi che la Lamorgese ce l’abbia con me. Si deve dimettere perché è inadeguata. E aggiungo che, dopo che ha dichiarato il falso sui dati dello Stretto di Messina, smentita dalla polizia di Stato, ancora continua a rimanere lì e continua a consumare crimini di Stato.
Mi ha denunciato per il delitto di lesa maestà, attentare ai Sindaci con questi colpi di mannaia si chiamano crimini di Stato”. E la sfida a proporre la sua rimozione allo scopo di “togliersi dalle scatole un soggetto impertinente e irriverente che difende la salute dei propri cittadini. Mi farà più felice se mi farà fuori con questa pistolettata di Stato”.
La discussione si accende in studio a #Mattino5 tra il sindaco di Messina e @ACecchiPaone.
Cosa ne pensate? pic.twitter.com/HU3YgxTFCh
— Mattino5 (@mattino5) April 8, 2020
L’intervento di Cecchi Paone: ‘Delirio di narcisismo’
“Ci sono le leggi, c’è la Costituzione. Il Consiglio di Stato dice che il Sindaco non si può permettere di porsi sopra le altre autorità che sono previste come autorità chiamate a regolamentare questo tipo di situazioni. Punto - interviene allora un indignato Cecchi Paone - non c’è Sindaco che si possa permettere, nel suo delirio di narcisismo, di dire di essere più importante del Consiglio di Stato che è un organo costituzionale che prevale su tutti gli altri, che infatti sono sottoposti al suo vaglio.
E insisto, è vilipendio alla bandiera. Per me la bandiera italiana è sacra e il Sindaco non può usarla come un foulard. State riprendendo un gravissimo reato di vilipendio alla bandiera e al simbolo sacro della patria”.
La replica di De Luca: ‘Non faccia il buffoncello’
“Ribadisco al signor Pavone, che si pavoneggia non conoscendo le questioni, che esattamente una democrazia non è quella sulla carta”, risponde subito Cateno De Luca. “Io conosco la Costituzione meglio di lei, si vergogni, lei sta facendo un atto di insubordinazione, sta indebolendo lo Stato”, alza però a sua volta la voce il giornalista. Ma De Luca pretende l’ultima parola: “Non ci sono dubbi, guardi non faccia il buffoncello per cortesia, perché lei saprà anche a memoria la Costituzione ma non ha idea nella vita pratica cosa significa vivere”.