Marco Travaglio scatenato contro i vertici politici della Regione Lombardia e ancora con il dente avvelenato nei confronti di Guido Bertolaso. Il direttore del Fatto Quotidiano verga un lungo editoriale sul suo giornale per puntare il dito contro il Presidente in quota Lega Attilio Fontana, l'Assessore al Welfare, sempre del Carroccio, Giulio Gallera, i loro collaboratori e, dulcis in fundo, contro il commissario all'emergenza sanitaria Bertolaso, abituale bersaglio delle critiche feroci del giornalista che in suo "onore" ha coniato persino l'appellativo di "Bertoleso".
Ebbene, Travaglio imputa alla gestione lombarda della sanità diverse carenze che avrebbero contribuito a provocare le migliaia di morti con cui ora l'Italia deve fare i conti.
L'editoriale di Marco Travaglio: 'Avanzi di Gallera'
Marco Travaglio non ha dubbi: il duo formato da Attilio Fontana e Giulio Gallera, invece di governare la Lombardia, la "sgovernerebbe". Quando l'emergenza sarà finita i due, ironizza il giornalista, dovranno certamente "cambiare mestiere", ma avranno comunque un "futuro assicurato" nel mondo del "cabaret".
Travaglio punta subito il dito contro la quotidiana conferenza stampa presieduta dall'Assessore al Welfare, bollata come "Casa Gallera" in ricordo della sit-com "Casa Vianello".
Gallera non sarebbe altro che un "capocomico" che punta a diventare Sindaco di Milano e che avrebbe sul groppone la responsabilità della "nota catastrofe chiamata sanità modello".
Travaglio contro Bertolaso e le baracconate lombarde
Insomma, quella messa in scena da Gallera tutti i giorni, secondo Travaglio, non sarebbe altro che una "baracconata" utile a nascondere "i disastri e i morti da record mondiale" frutto della gestione della sanità lombarda.
Esattamente come il "Bertolaso hospital", costruito all'interno dei padiglioni della Fiera di Milano e che, secondo i suoi sponsor, avrebbe dovuto ospitare 600 pazienti, mentre fino a questo momento i letti occupati risulterebbero solo tre.
'Modello Lombardia truffa da magliari'
Ma Marco Travaglio non è pago. La sua lente inquisitrice si sposta sull'ex Governatore Roberto Formigoni (condannato in via definitiva per corruzione, ndr) la cui faccia, afferma, doveva far capire chiaramente che il cosiddetto modello lombardo sia in realtà una "truffa da magliari".
Per non parlare delle presunte colpe di Gallera, accortosi solo ora che le Regioni hanno il potere di istituire zone rosse, come quella che si sarebbe dovuta fare in provincia di Bergamo.
Ma l'Assessore al Welfare "tra una televendita e l'altra" se ne sarebbe scordato. Insomma, una vera e propria "Caporetto" della Lombardia, conclude Travaglio, che dovrebbe indurre i vertici regionali leghisti ad "uscire dal nuovo Pirellone con le mani alzate".