Decreto Rilancio: un argomento sul quale si continua a dibattere. Francesco Storace ha pubblicato un editoriale su Il Secolo d'Italia in cui ha criticato Giuseppe Conte per il suo modus operandi. Per responsabilità del premier, a suo avviso, qualcuno potrebbe finire per addebitare il dilatarsi dei tempi prima dell'entrata in azione delle misure anche a Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica dovrà firmare il testo del decreto affinché compaia sulla Gazzetta Ufficiale, dopo aver fatto ovviamente le sue valutazioni. Questo, per forza di cose, comporterà una tempistica aggiuntiva che potrebbe urtare quanti, fiduciosi, attendono un aiuto dallo Stato.

Dopo la bozza, si attende pubblicazione su Gazzetta Ufficiale

Sono 55 i miliardi messi in campo dal governo per effetto delle misure del Decreto Rilancio. Una manovra senza precedenti finalizzata a lenire una situazione economica particolarmente deficitaria. Le restrizioni finalizzate al contenimento dell'emergenza sanitaria hanno messo a dura prova la parte produttiva del Paese che, da tempo, confidava in un deciso intervento da parte del governo. La conferenza stampa di Giuseppe Conte con i suoi ministri del 13 maggio ha descritto il grande impegno dell'esecutivo ma al momento, dopo gli annunci, non si è arrivati alla pubblicazione del decreto. Una circostanza che nell'opposizione ed in qualche parte sociale genera mugugni.

Decreto Rilancio: serve la firma di Mattarella

"Veditela tu, dice Conte". E' l'espressione con cui Francesco Storace descrive il passaggio del testimone relativo al Decreto Bilancio tra il premier e il capo dello Stato. "Magari - prosegue il giornalista in riferimento al capo dell'esecutivo - pretende di scaricare sul capo dello Stato i ritardi ulteriori nei fantamiliardi promessi agli italiani".

Il punto di vista del direttore del Secolo d'Italia è quello di chi nella cosa vede un paradosso rappresentato dal fatto che Mattarella, adesso dovrebbe sbrigarsi, mentre prima, a suo avviso, ci sarebbero state "lunghissime ore a vuoto" di lavoro da parte del Consiglio dei Ministri. I tempi rappresentano un fattore determinante nell'efficacia delle misure di sostegno varate dal governo.

Bonus e finanziamenti a fondo perduto alle imprese risultano, infatti, essere un salvagente che il tessuto produttivo economico italiano sta attendendo con ansia per provare a risollevarsi dopo oltre due mesi di inattività o quasi. Non resta che attendere per capire quali saranno i tempi di ricezione degli aiuti e quali potranno essere gli effetti per il futuro di un'Italia in innegabile difficoltà. Con il Decreto RIlancio il governo si pone l'ambizioso obiettivo di aiutare il Paese a rialzarsi.