Giorgia Meloni commenta in maniera dura la notizia divulgata da La Verità relativamente ad alcune chat che riguarderebbero dei magistrati e i loro commenti sull'operato di Matteo Salvini. In particolare, si fa riferimento ad uno scambio d'opinioni riferite all'operato del leghista come Ministro dell'Interno ai tempi della Politica dei 'porti chiusi' per le Ong e o comunque i clandestini.
Meloni al fianco di Salvini
Il titolo che La Verità ha riservato al pezzo riguarda un virgolettato attribuito al magistrato Luca Palamara. Nella ricostruzione fornita dal giornale c'è una frase che avrebbe pronunciato e che sta facendo discutere.
Il riferimento va all'idea espressa dal togato secondo cui l'ex ministro dell'Interno avrebbe mantenuto una linea sui migranti tale da "avere ragione", ma che nonostante questo "andava attaccato comunque". In attesa di chiarire i contorni della vicenda sollevata da La Verità non sono mancate le reazioni politiche. Tra queste è arrivata quella della leader di Fratelli d'Italia, partito alleato della Lega e che, dunque, può essere considerato vicino al numero uno del Carroccio.
Meloni cita Csm e Mattarella
Giorgia Meloni ha inteso sottolineare come, a suo avviso, quello che si è potuto leggere su 'La Verità' vada considerato un 'insulto allo Stato e alla stragrande maggioranza dei magistrati che ogni giorno servono fedelmente la Nazione".
La leader di Fratelli d'Italia, in particolare, mira a mettere in evidenza quanti esponenti del mondo togato assolvano alle proprie funzioni con rispetto di quello che è uno dei principi basilari della Costituzione italiana: la separazione dei poteri. Non ritiene facenti parte di questa schiera coloro i quali avrebbero detto che "Salvini ministro dell'Interno andava attaccato penalmente" nonostante la sua condotta potesse essere considerata giusta.
Giorgia Meloni sottolinea come, a suo avviso, "in uno stato normale questi personaggi sarebbero già stati cacciati dalla magistratura". La leader di Fratelli d'Italia ha, inoltre, rincarato la dose, sottolineando come, a questo punto, si aspetterebbe un intervento da parte del Consiglio Superiore della Magistratura e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Andando poi a riprendere un concetto spesso esternato dal presidente del Consiglio Conte, manifesta concordanza con il premier rispetto alla necessità di riformare la Giustizia.Secondo la numero uno di FdI, l'azione da svolgere sul mondo della Giustizia sarebbe quello estirpare dal mondo togato quelle che, a suo avviso, sarebbero le correnti, il mercanteggiamento degli incarichi e i presunti giochi di potere della politica.