Joe Biden ha raggiunto il numero dei 1991 delegati necessari per conquistare definitivamente la nomination democratica in vista delle elezioni presidenziali del 3 novembre. Sarà dunque lui a sfidare il candidato repubblicano, nonché attuale presidente Usa, Donald Trump.

Il neo sfidante alle presidenziali 2020 ha diffuso, attraverso il suo portavoce, una nota stampa, affermando che per lui è stato un onore competere con coloro che "sono tra i più talentuosi che il Partito democratico abbia messo in campo". Biden ha avuto la strada spianata circa due mesi fa, grazie alla rinuncia dell'altro papabile candidato dem, il senatore Bernie Sanders.

I principali esponenti del partito democratico hanno appoggiato Biden, riconoscendo in lui il solo che avrebbe una vera possibilità di vittoria contro Trump. D'altronde il 77enne già conosce molto bene il meccanismo amministrativo della Casa Bianca, essendo stato vicepresidente negli otto anni della presidenza di Barack Obama.

La battaglia elettorale di Biden contro Trump

Il senatore Biden ha detto che da qui al prossimo 3 novembre dedicherà ogni giorno per conquistare la fiducia degli elettori statunitensi, "per poter vincere la battaglia per l'anima del Paese, per contribuire a far rialzare il prestigio che gli Stati Uniti hanno nel mondo e per non lasciare nessuno indietro".

La strada per arrivare alla agognata meta della candidatura non è stata facile, sia per i numerosi altri candidati del Partito democratico, sia perché queste primarie si sono in parte svolte nel periodo di lockdown a causa del coronavirus.

Come è arrivato Biden alla vittoria nelle primarie dem

La vittoria per la conquista della candidatura anti-Trump era cominciata in salita per Joe Biden, in quanto sia nel caucus dello Iowa che nelle primarie del New Hampshire e del Nevada, aveva perso contro il suo principale rivale Bernie Sanders. Tutto si è però ribaltato nel mese di febbraio, prima con la vittoria nelle primarie del Sud Carolina, e poi nel Super Martedì, nel quale la maggior parte degli elettori dem hanno votato per l'ex vice di Barack Obama, il quale era riuscito a conquistare 10 stati su 14.

La nomination gli sarà attribuita ufficialmente nella convention democratica di agosto. Da allora comincerà il vero e proprio conto alla rovescia verso le elezioni presidenziali del 3 novembre contro il repubblicano Donald Trump.