Matteo Salvini verrà processato per il reato di vilipendio dell’ordine giudiziario. Il processo al leader della Lega si aprirà presso il tribunale di Torino il giorno lunedì 19 ottobre prossimo alle ore 15. La prima udienza del caso, inizialmente fissata per il 2 marzo scorso, era stata poi rinviata a causa dell’emergenza coronavirus. I fatti per i quali Salvini rischia una condanna risalgono al 14 febbraio 2016, quando l’allora europarlamentare del Carroccio, durante un congresso regionale del partito a Collegno, definì la magistratura una "schifezza" e un “cancro da estirpare”.

Matteo Salvini contro la ‘schifezza che si chiama magistratura’

Si celebrerà dunque presso il tribunale di Torino il processo nei confronti di Matteo Salvini. Il leader della Lega, come appena accennato, è accusato del reato di vilipendio dell’ordine giudiziario. I fatti, o meglio, le dichiarazioni contestate, risalgono al 14 febbraio 2016 quando Salvini, che a quei tempi ricopriva ancora la carica di parlamentare europeo della Lega, prese la parola durante il congresso regionale del suo partito tenutosi nel Palasport di Collegno, in provincia di Torino. Facendo riferimento all’inchiesta "spese pazze" allora in corso sui politici regionali in Liguria e Piemonte, Salvini dichiarò testualmente: “Difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana, che è un cancro da estirpare”.

Salvini disponibile a partecipare all’udienza

Parole che ora gli costeranno un procedimento penale. Il processo per vilipendio dell'ordine giudiziario contro il leader della Lega per le sue affermazioni ritenute lesive della magistratura, si aprirà nel competente tribunale del capoluogo piemontese nell’autunno prossimo. Con quelle dichiarazioni così dirette, Salvini aveva voluto difendere alcuni compagni di partito indagati dai pm.

Tra questi, anche Edoardo Rixi, condannato poi ad una pena di tre anni e cinque mesi. Già nel 2016, comunque, l’allora procuratore capo di Torino, Armando Spataro, che pochi mesi dopo sarebbe andato in pensione, aveva aperto un fascicolo con capo di imputazione ‘vilipendio’ nei confronti di Matteo Salvini. Poi, circa due anni e mezzo dopo, arrivò l’autorizzazione all’inchiesta da parte del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, con relativa polemica politica.

Comunque sia, l’avvocato di Salvini, Claudia Eccher, commenta la notizia del processo di ottobre ribadendo la “piena disponibilità” del suo assistito a “partecipare all’udienza”. Ma ribadisce che le parole del leader leghista "sono state una legittima espressione di critica verso quei giudici che, nell’esercizio delle loro funzioni, fanno attività politica".