Ancora critiche per Sergio Sylvestre. Il filosofo sovranista Diego Fusaro paragona l’errore dell’artista durante l’esecuzione dell’inno nazionale italiano al vilipendio di alcune statue, avvenuto in questi ultimi giorni in diverse parti del mondo per mano degli attivisti del movimento Black Lives Matter.
Fusaro non perdona a Sylvestre quella che definisce una “storpiatura” dell’inno di Mameli durante la finale di Coppa Italia di calcio e si dice convinto che l’errore dell’artista statunitense non sia stato casuale.
Diego Fusaro critica l’esibizione di Sergio Sylvestre
“L’altra sera abbiamo assistito a un tragicomico esempio di volgare storpiatura dell’inno nazionale - Fusaro attacca Sylvestre in un video postato sul suo canale YouTube - tutti hanno rilevato un teatrino tragico e insieme comico nel quale si è storpiato palesemente l’inno nazionale italiano. L’artista in questione mi dicono essere abbastanza noto - chiosa sarcastico - io personalmente non seguo molto l’ambito dell’arte contemporanea che è un’arte per lo più mondialista, turbo globalista, allineata con il nuovo ordine mentale di cui svolge continuamente le serenate musicali. Non conoscevo il personaggio e continuerò volentieri a non seguire le sue esibizioni”.
Sylvestre paragonato agli attivisti di Black Lives Matter
Detto questo, Fusaro riprende il filo della sua critica Politica affermando di essere rimasto colpito dal “modo in cui ha circolato poi in maniera virale questo video in cui si vedeva questo artista che storpiava l’inno nazionale. Sylvestre rimaneva silente per alcuni secondi non ricordando le parole e, appunto, storpiava di fatto l’inno.
In tanti hanno detto ‘è una vergogna che non si ricordasse le parole. Forse si è emozionato, forse non le ricordava’ - Fusaro cita alcune reazioni all’esibizione di Sylvestre - l’idea che mi sono fatto rivedendo quel video è che nulla sia stato lasciato al caso. Si tratta dell’equivalente canoro di ciò che è avvenuto con le statue vilipese e oltraggiate in tutto il mondo in nome, si dice, di una protesta contro il razzismo.
Ma questa sacrosanta protesta non si capisce come possa essere legittimata dall’abbattimento delle statue. Anzi, forse chi è veramente civile e lotta contro il razzismo, dovrebbe opporsi anche all’abbattimento e alla vergognosa opera di mutilazione delle statue”.
‘Questo oltraggio della tradizione non è un caso’
“La variante canora di questa opera di oltraggio della tradizione è avvenuta con l’inno nazionale italiano storpiato l’altra sera - prosegue poi Fusaro nella sua invettiva contro Sylvestre - ripeto, non ritengo sia casuale, penso sia parte di una ben precisa linea editoriale che ha come obiettivo quello di offendere e ridicolizzare permanentemente ogni effigie della della nostra civiltà, storia e identità per produrre l’abbattimento di ogni identità e di ogni radice culturale che è funzionale alla produzione di un piano vuoto sul quale possano scorrere indisturbate le merci della produzione capitalistica. La storpiatura degli inni nazionali e l’abbattimento delle statue rientrano credo nel medesimo programma turbo mondialista”, conclude poi il filosofo.