Marco Travaglio difende il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Otto e mezzo. Ospite di Lilli Gruber nella puntata di martedì 2 giugno, il direttore del Fatto Quotidiano è chiamato a commentare le critiche contro Conte, formulate dai leader di opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, durante la manifestazione del centrodestra a Roma. A confrontarsi con lui nello studio di La7 (entrambi collegati in video) c’è l’economista Paola Tommasi, collaboratrice del quotidiano Libero.

Marco Travaglio ospite di Lilli Gruber

Entrando nel merito delle contestazioni di Salvini e Meloni a Conte, Lilli Gruber domanda a Marco Travaglio se sia condivisibile la tesi di Paola Tommasi, secondo la quale la mancata unità nazionale è colpa di Conte e non certo del comportamento delle opposizioni.

“Mi stavo domandando che cosa direbbero le opposizioni se non fossero ingabbiate da questo mirabile senso di unità nazionale che manifestano - risponde il direttore del Fatto in tono sarcastico - io ho sentito la Meloni dire un giorno in televisione che Conte è un criminale, poi ho letto un’intervista di Salvini sul giornale di Paola Tommasi che dice che il governo è criminale. Io non ho mai sentito dire da Conte che Salvini e Meloni sono criminali”.

Il battibecco tra Travaglio e Paola Tommasi

“Una volta Conte ha usato in una conferenza stampa”, prova ad argomentare Travaglio, ma la Tommasi lo interrompe. “Stavo parlando io, poi parli tu magari - si innervosisce il direttore del Fatto - stavo ricordando che in quella conferenza stampa Conte non diede dei criminali a Salvini e alla Meloni, gli diede dei bugiardi perché avevano raccontato delle grandi bugie su una firma messa nottetempo sul Mes, un fatto mai accaduto.

Ma anche accuse di alto tradimento, o di quel genere lì. Eppure ci fu una grande polemica perché il presidente del Consiglio si permetteva addirittura di smentire delle bugie raccontate dalle opposizioni. Dopodiché il clima di unità nazionale è diverso da un governo di unità nazionale. Il governo ha una sua maggioranza in parlamento e fino a quando gli vengono ratificati i suoi provvedimenti va avanti.

Altrimenti cade e si va a elezioni se non ce n’è un altro pronto”.

Il direttore del Fatto attacca Salvini

“Molte delle cose chieste da Salvini e da Meloni sono state inserite nei decreti liquidità, rilancio e cura Italia (cancellazione di due rate dell’Irap, dati dai 25 a 30 miliardi su 80 alle imprese) - argomenta ancora Travaglio - ma non è che c’è un obbligo da parte del governo di prendere il programma dell’opposizione perché non c’è un governo di unità nazionale”.

Travaglio ha continuato sostenendo che “alcune proposte dell’opposizione sono state accolte e altre no, come è normale che sia. Ma è anche molto difficile accoglierle, parlo soprattutto di Salvini perché la Meloni ha una sua linearità. Salvini fa proposte contrarie e opposte a seconda dei giorni pari e dispari. Io tremo all’idea che il governo dovesse accogliere le proposte di Salvini perché ti viene la labirintite. Ma io ringrazio il cielo che il governo non abbia accolto le proposte di Salvini quando voleva riaprire tutto quando eravamo nel pieno della pandemia”.