Lockdown nazionale o misure selettive? Il dibattito è aperto. Di sicuro emerge una diversità di vedute tra due protagonisti della lotta contro il Covid. Uno è il governatore della Campania Vincenzo De Luca. L'altro è Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del San Martino di Genova. Il presidente della Regione si è reso protagonista di un intervento attraverso i propri canali social in cui ha reso noto il proprio pensiero secondo cui l'unica soluzione praticabile è quella di una serrata totale nazionale. Un'idea che non trova d'accordo il medico che, da ospite della trasmissione di La 7 Tagadà, ha spiegato il proprio punto di vista.
Lo ha fatto lanciando qualche frecciata nei confronti di De Luca che, nei giorni scorsi, aveva mostrato la radiografia dei polmoni compromessi dalla Covid di un paziente di meno di quarant'anni.
Tagadà: Bassetti commenta l'idea di De Luca
Vincenzo De Luca ritiene che il governo sia in ritardo. Le misure sommarie, a suo avviso, servono a poco. Quello di cui avrebbe bisogno l'Italia, per lui, è un lockdown nazionale e non circoscritto a territori dove la situazione epidemiologica appare complicata come a Napoli. Matteo Bassetti ritiene, invece, che la situazione epidemiologica di ogni territorio andrebbe valutata caso per caso. E prima di esternare il suo punto di vista sulle restrizioni da mettere in atto per ciascuna zona ha scelto di palesare quella che, al momento, è una diversità di vedute costante con il governatore.
"Io - ha detto Bassetti - con De Luca, negli ultimi tempi, non vado molto d'accordo".
Coronavirus: Bassetti punterebbe su misure selettive e non lockdown nazionale
Dopo la rivelazione generica spiega uno dei motivi che ha generato il disaccordo tra le parti. Il riferimento va a quando il presidente della Regione Campania ha mostrato una lastra di un uomo ancora relativamente giovane con una funzionalità polmonare compromessa.
L'obiettivo era verosimilmente far notare come non è vero che il Sars-Cov2 genera problemi solo negli anziani. Un modo per far crescere il timore anche tra i più giovani e esortarli a rispettare le regole forse, ma che l'infettivologo non condivide. Da tempo Bassetti si è detto nemico della diffusione del terrore che non fa che ingolfare gli ospedali di pazienti non gravi che tolgono a spazio a chi avrebbe davvero bisogno di essere curato.
"Ha fatto vedere - dice Bassetti - una radiografia di un paziente col Covid. La medicina è finita". "Io - ha tuonato - ci ho messo trent'anni di studi e di duro lavoro per potere spiegare come è una Tac del torace. "Lui - ha proseguito - si permette di andare a parlare di questo. Io non mi permetto di parlare di Politica perché non mi spetta".
"La decisione di fare delle chiusure selettive - ha incalzato il medico - viene dal Cts, non da Bassetti. La situazione epidemiologicamente è molto diversa in Italia. Non possiamo prendere misure uniche su tutto il territorio. Da alcune parti saranno insufficienti, da altre saranno esagerate".
"L'Italia a concluso - è lunga e molto diversa. Siamo 60 milioni. In alcuni posti bisogna inasprirle, in altri con le misure che conosciamo si può fare una vita non dico normale, ma regolamentata dalle misure che sono note a tutti".