Tenere sotto contro l'emergenza sanitaria e salvare, per quanto più possibile, il Natale. Sono i due obiettivi a breve termine che il governo si è prefisso. Giuseppe Conte non emanerà a stretto giro di posta un nuovo Dpcm, ma in breve tempo il Paese potrebbe diventare sempre più 'rosso' e 'arancione'. Chiaro il riferimento al fatto che anche alcune zone gialle potrebbero vedere innalzato il livello di allerta, arrivando ad essere interessate da restrizioni più stringenti. E nelle prossime settimane il governo potrebbe far scendere in campo anche esercito, oltre a pensare linee guida per far si che, eventualmente, le festività natalizie possano essere trascorse senza acuire il rischio di alimentare il contagio.
Lo si evince da diverse uscite di figure molto vicine all'esecutivo presieduto da Giuseppe Conte.
Ricciardi vede scene di guerra a Napoli
Il consigliere del Ministro della Salute, Walter Ricciardi, ha spiegato a SkyTg24 che, pur non essendo lui a prendere decisioni, a suo avviso alcune aree metropolitane di zone gialle sarebbero già degne di rosse. Il riferimento a Napoli poi è stato chiaro: "L'avrei chiusa 2-3 settimane fa. Non è Avellino, va fatto un lockdown in cui si evitano scene di affollamenti e assembramenti che abbiamo visto sul lungomare".
Una situazione che si starebbe facendo insostenibile soprattutto dal punto di vista sanitario. "Pazienti - evidenzia - assistiti nelle loro macchine con l'ossigeno, sono scene da guerra".
Scenari che, evidentemente, richiamano livelli d'attenzione più alti nella visione di Ricciardi.
Dpcm e coronavirus: in campo anche l'esercito
Nel corso di Otto e mezzo è, invece, intervenuta il sottosegretario al Ministero della Salute Sandra Zampa. Quest'ultima si è espressa, sollecitata da Lilli Gruber, rispetto ad alcune parole di Guseppe Conte secondo cui lo Stato, in alcune aree in difficoltà, l'esercito avrebbe dovuto manifestare la sua presenza.
"Io - ha detto l'esponente dell'esecutivo - credo che sia giusto mandare l'esercito su Napoli e su tutti gli altri luoghi dove si vedono comportamenti non corrispondenti alle norme. Nessuno al mondo può ritenere che si possa ottenere un risultato se non c'è rigore dei comportamenti dei cittadini. Quando si mettono delle regole, uno stato serio le fa rispettare".
L'ausilio degli uomini dell'esercito verrebbe in un certo modo incontro alla lamentela di governatori ed amministratori. Questi ultimi avrebbero, in base agli ultimi di Dpcm, il potere di chiudere strade o di rendere più restrittive le disposizioni. Tuttavia, molto spesso lamentano l'assenza di personale delle polizie locali per farli rispettare.
Coronavirus: verso un Natale con limitazioni chiare
E, a proposito, di norme c'è attesa per capire come si vivrà il Natale. L'appuntamento è cruciale sia dal punto di vista economico-produttivo, che da quello sociale. Sandra Zampa ha escluso, però, che comunque vadano le cose si possa assistere a festività natalizie che abbiano le libertà dell'estate.
"Se da qui al 10 dicembre - ha specificato - noi avessimo dei risultati discreti delle misure che sono state messe in campo per arginare l'epidemia, noi non possiamo immaginare che ci sia un allentamento dei comportamenti tale da ripetere le cose che hanno determinato un aggravio dell'epidemia dall'estate".
Inevitabile chiedersi che tipo di disposizioni possano esserci e come si possa regolamentare qualcosa destinato ad avvenire in casa. Forse servirà un'autocertificazione specifica per muoversi verso la casa dei congiunti o magari si rinnoverà la dicitura "è fortemente consigliato" per indicare comportamenti opportuni. Di certo c'è che ciò che ha in mente il governo prevede linee chiare. "Limiti - specifica Sandra Zampa - alla larghezza dell'incontro familiare, può essere la famiglia con i parenti di primo grado. Credo che non si potrà andare oltre questo". "Ci prepariamo - ha chiosato - ad un Natale non solitario, ma ben diverso da quello che abbiam conosciuto".