La fine dell'anno si avvicina ed anche il momento di approvare la nuova legge di Bilancio. La Manovra 2021 finisce sotto la lente d'ingrandimento di Franco Bechis che, con un punto di vista piuttosto critico nei confronti del governo, si scaglia contro i fondi aggiuntivi assegnati al Parlamento. Ricordando come il commento riguardi quella che è al momento una bozza, il parere del giornalista de Il Tempo stigmatizza la scelta. Definisce, infatti, quanto si starebbe profilando "uno sputo di questo governo e di questa classe Politica sui corpi degli italiani martoriati dalla Covid".

Manovra 2021: sotto osservazione l'articolo 195 della Manovra

La questione a cui fa riferimento Bechis riguarda quanto menzionato nell'articolo 195 nelle bozze della manovra finanziaria circolate al momento. Sotto la voce "Esigenze Parlamento" è presente un testo chiaro. "Il Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014 n.190, è incrementato di 800 milioni di euro per l'anno 2021 e 400 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2022".

La legge richiamata dalla legge di Bilancio istituiva un Fondo per far fronte alle esigenze indifferibili che si manifestano nel corso della gestione con la dotazione 27 milioni di euro per l'anno 2015 e 25 milioni decorrere dall'anno 2016.

Nell'articolo in questione si fa menzione anche al fatto che la ripartizione del fondo dipende dai decreti del presidente del Consiglio su proposta del ministro dell'Economia. A quest'ultima figura è data facoltà di apportare le variazioni necessarie al bilancio.

Legge di Bilancio: Bechis contro i fondi per il Parlamento

Secondo il giornalista, quanto potrebbe essere confermato, sarebbe "una vergogna che non si è vista nei tempi peggiori della Repubblica".

Il riferimento va a quegli 800 milioni di euro che verrebbero stanziati per il 2021 e a quei 400 per il 2022 per quelle che verrebbero etichettate come "esigenze indifferibili". Un passaggio che viene stigmatizzato dal giornalista. "In due anni - tuona - più di un milione di euro a testa a parlamentare per pagare con una regalia, un contributo nel proprio collegio di provenienza a qualcuno (pochissimi)la possibile rielezione, ai più il proprio futuro professionale.

Un contributo di scambio che non ha precedenti, tanto è scandaloso".

Si tratta, ovviamente, di quella che è la chiave di lettura offerto da Franco Bechis, Resta da capire se, da parte del governo, arriverà una spiegazione rispetto al provvedimento assunto. Senza dimenticare che questa è una fase in cui, soprattutto i cittadini, sono in attesa di conoscere quali risorse verranno messe in campo per i prossimi anni per fronteggiare una crisi i cui effetti sono purtroppo destinati a durare ancora a lungo.