Un nuovo Dpcm, salvo sorprese, non arriverà prima del prossimo 3 dicembre (data di scadenza dell'ultimo, con il 4 escluso). Quello attuale, in vigore dal 6 novembre, beneficia della possibilità di tarare le restrizioni in base alla gravità delle situazioni epidemiologiche delle singole regioni. Le eventuali azioni come è noto dipendono da ordinanze da parte del Ministero della Sanità . Questo, di fatto, può comportare la determinazione di un aggravamento o un miglioramento della situazione con un aggiornamento bi-settimanale, andando a graduare le misure in base alle necessità.

C'è, tuttavia, una certa ansia di capire cosa accadrà ne mese di dicembre. Con buona probabilità il nuovo provvedimento potrebbe coinvolgere anche il periodo delle festività natalizie, ragion per cui, ove dovessero proseguire i segnali positivi dall'evoluzione del contagio, si dovrebbe procedere ad un graduale allentamento delle misure restrittive.

La divisione per zone dovrebbe restare. Le attività di ristorazione (chiuse nelle zone arancioni e rosse) potrebbero ripartire in molte aree del paese (non tutte), così come i negozi al dettaglio, al momento con la serranda abbassata nelle aree dove il rischio è più elevato.

Attenzione però: non sarà un Natale come tutti gli altri o una fase in cui si concederà il "liberi tutti" visto in estate.

Trattandosi di una festa che ha anche un'importante connotazione commerciale, oltre che spirituale, dal governo potrebbe arrivare un controllato allentamento delle restrizioni. Il tutto mentre le Regioni premono affinché si cambino i parametri con cui si determinano i colori (giallo, arancioni o rosse delle varie regioni).

Proprio questo punto potrebbe rappresentare un passaggio di cruciale importanza in vista della scelta delle restrizioni nel mese di dicembre.

Un possibile ammorbidimento delle valutazioni diverrebbe, di fatto, il cambiamento che renderebbe meno improbabili diverse riaperture per le prossime settimane.

Coprifuoco limitato o abolito: dipende dall'Rt

Si parte dal coprifuoco. Con un indice Rt al di sotto dell'1 si inizia ad ipotizzare un'abolizione del coprifuoco su tutto il territorio nazionale.

Qualora, invece, ci andasse vicino all'1, dal limite attuale delle 22 si potrebbe passare alle 23 o alle 24. Potenziali eccezioni potrebbero riguardare la Vigilia di Natale e la notte di Capodanno. Per le feste, tra l'altro, si aspetta con un provvedimento con cui si raccomanderanno le linee guida da seguire nelle abitazioni per pranzi e cenoni. Lo Stato potrà dare solo raccomandazioni, dato che la Costituzione non permette di normare le vicende che accadono all'interno delle mura domestiche.

Dpcm: attesa per riaperture bar, ristoranti e negozi

Si parte dalle zone gialle. Oggi bar e ristoranti possono restare aperti fino alle 18. L'ipotesi è che possano proseguire la loro attività fino alle 23.

Nelle zone arancioni sono, invece, al momento chiusi. Con l'allentamento potrebbero riaprire fino alle 18. Niente da fare, invece, per le zone rosse, dove dovrebbero restare chiuse. L'attività sarebbe consentita solo con asporto o consegna a domicilio.

Occorre precisare che si potrebbe anche assistere ad un cambiamento dei parametri per la classificazione in zona rossa Un eventuale ammorbidimento delle valutazioni potrebbe permettere una maggiore facilità ad accedere allo status di area arancione. Le Regioni, infatti, premono affinché si arrivi alla riduzione dei famigerati 21 parametri utilizzati per la catalogazione delle regioni. Per pub, pasticcerie, ristoranti, gelaterie e pizzerie oggi pare comunque destinato a restare il limite di sei personale al massimo sedute allo stesso tavolo.

Centri commerciali e negozi: grande attenzione in vista del Natale

Nelle zone rosse, invece, le ultime indiscrezioni parlano di una possibile apertura di negozi al dettaglio, oggi chiusi. Si pensi ad esempio a chi opera nel settore dell'abbigliamento. L'ipotesi è quella di normare ogni accesso con precise restrizioni, contingentando gli ingressi e allungando il più possibile l'orario di apertura, in modo da spalmare nella giornata il possibile grande afflusso natalizio. Nelle zone arancioni potrebbero, invece, riaprire i centri commerciali nel fine settimana.

Con l'auspicio che, fino al periodo natalizio, nessuna regione resti in zona rossa (vedremo se cambieranno i parametri di valutazione) c'è sul tavolo la questione spostamenti.

In area rossa, al momento, non si può neanche uscire di casa senza motivi stringenti o nei margini consentiti dal Dpcm (attività motoria o sportiva). Nelle zone arancioni, invece, non ci si può spostare da un comune all'altro.

Tra le ipotesi sul tavolo ci sarebbe quella di trasmigrare il divieto di spostamento tra un comune e l'altro alle aree rosse, abolendo di fatto il divieto di circolazione generico (sena dimenticare, ovviamente, il coprifuoco). A quel punto ci si potrebbe muovere anche tra regioni arancioni.

Tutte le ipotesi positive sono ovviamente subordinate alla prosecuzione dei segnali positivi relativi alla curva del contagio.

Pressione delle Regioni: per nuovi parametri

La determinazione dell'appartenenza delle regioni a ciascuna Regione potrebbe dipendere da cambiamenti nei parametri da valutare.

Dalla Conferenza delle Regioni, riunita in data 17 novembre, emerge la richiesta dei governatori affinché si cambi il metodo di valutazione. In particolare si ritengono i dati presi in esame attualmente come "inadeguati" o "da rivedere".

Oggi gli indici in esame sono 21. Le regioni chiedono che diventino cinque. Tra i parametri che si richiede di prendere in considerazione ci sono percentuale di tamponi positivi escludendo tutte le attività di screening e re-testing degli stessi soggetti, un Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata Iss, il rapporto di occupazione dei posti letto totali di terapia Intensiva per pazienti Covid e quello dei posti letto totali per pazienti-Covid.

I 21 indicatori presi dal governo vengono ritenuti poco trasparenti.

Il cambiamento dei parametri presi in esame, ove venisse accolto, potrebbe cambiare il destino di alcune regioni per la loro classificazione in zona rossa, arancione o gialla. Il confronto, però, è appena iniziato.