Matteo Bassetti è ospite di Dimartedì nella serata del 17 novembre. Nello studio del talk show di La7, condotto da Giovanni Floris, c’è anche, tra gli altri, il collega medico, membro del Comitato tecnico scientifico, Luca Richeldi. Ed è proprio con lui che il primario del reparto di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova si confronta sul tema della composizione del Cts. Secondo l’infettivologo genovese, infatti, nel Comitato non sarebbero rappresentati i professori universitari di materie fondamentali durante questa emergenza Coronavirus, come Malattie infettive, Microbiologia, Virologia e Immunologia.
Ma Bassetti parla anche di vaccini, avvertendo che con il sistema attualmente in vigore “ci mettiamo cinque anni a vaccinare tutti”.
Matteo Bassetti contro la composizione del Cts durante Dimartedì
Giovanni Floris ricorda che “i presidenti delle Regioni hanno detto ‘chi sono questi del Cts? Chi li ha nominati? Dove li abbiamo trovati? Lei è convinto della formazione del Cts?”, domanda poi a Bassetti. “Ci sono nel Cts delle persone validissime e una è lì seduta con lei”, si schermisce inizialmente l’infettivologo riferendosi al collega Luca Richeldi, presente in studio, e suscitando l’ilarità generale. Ma Bassetti invita anche a stare attenti perché “c’è un problema di fondo”. Ovvero, prosegue, “che questa è una malattia infettiva che dà dei problemi immunologici.
Nel Cts non c’è né un professore universitario di Malattie infettive, uno di Microbiologia, uno di Virologia e uno di Immunologia”. Il medico invita allora a porsi una domanda: “Se il Comitato tecnico scientifico deve esprimere le migliori teste della scienza italiana in questi quattro ambiti, mi pare che non ce ne sia neanche una.
È una semplice considerazione da professore universitario di Malattie infettive”, conclude.
Bassetti a Richeldi: ‘Nel Cts di professori di Malattie infettive non ce n’è neanche uno’
La discussione prosegue e Matteo Bassetti si ritrova a contraddire le dichiarazioni del collega Richeldi. “Consentimi di dirti che in Italia, fino a prova contraria, l’università conta ancora qualcosa”.
Nel Cts, accusa, “di professori di Malattie infettive non ce n’è neanche uno. Quindi, scusami la precisazione, ma ti era dovuta”. Richeldi prova a difendere le ragioni delle scelte del Comitato, ma Bassetti lo stoppa precisando che “qui non è questione di fare polemiche. Siccome il Cts dovrebbe esprimere la somma dei migliori ricercatori e scienziati nel campo delle malattie infettive - ribadisce - mi pare che l’università non sia rappresentata”.
L’opinione dell’infettivologo sul vaccino: ‘Così ci mettiamo cinque anni a vaccinare tutti’
L’infettivologo passa poi ad analizzare il tema dei vaccini. “Il problema è che siamo già in ritardo secondo me - punta il dito Matteo Bassetti - perché per fare 120 milioni di vaccini in sei mesi bisogna prepararsi”.
Il medico spiega che i “dipartimenti di prevenzione, che andavano bene quando c’è stata la legge Lorenzin per vaccinare i ragazzi che dovevano andare a scuola, per vaccinare milioni di persone non bastano più. Bisogna appoggiarsi all’esercito, alle farmacie, alle associazioni di volontariato che fanno le donazioni di sangue. Questo deve essere detto chiaramente - conclude Bassetti - perché se pensiamo di vaccinare tutta questa gente nei dipartimenti di prevenzione, ci mettiamo cinque anni a vaccinare tutti”.