Massimo Galli, quando si parla di Coronavirus, dice sempre quello che pensa. Anche se questo rischia di non alimentare quelle che, dal suo punto di vista, sono false speranze. E non ha fatto eccezione l’intervista rilasciata dall’infettivologo del Sacco di Milano a La Stampa. Tanti i temi trattati: dalle regole per il periodo natalizio alla nuova variante del virus rintracciata in Inghilterra, passando per la situazione epidemiologica e il vaccino.

Coronavirus, Galli favorevole alla stretta natalizia

Parlando di Covid il medico ha manifestato concordia rispetto alle posizioni prese dal governo con la stretta natalizia.

La ritiene “necessaria”, non sottraendosi dal criticare provvedimenti come il “cashback”. Un incentivo allo shopping natalizio, divenuto in alcune città l’occasione per assembramenti. Per Galli quello è stato “un cattivo segnale” che gli ha ricordato “il bonus vacanze estivo”:

L’unione delle disposizioni previste dal Dpcm in vigore dal 4 dicembre e il Decreto per le feste di Natale porterà a giorni molto simili a quelli vissuti durante il lockdown primaverile. Adesso, però, è diventato anche il momento in cui si inizia guardare oltre, auspicando che la stretta natalizia sia propedeutica ad un piccolo allentamento per il gennaio del 2021.

Le regole potrebbero consentire le vacanze invernali a partire dal 7 e la possibilità di sciare, negata per i giorni di Natale e Capodanno.

L’idea di Galli è che, però, sia ancora presto per capire cosa potrà accadere tra qualche settimana. “Bisognerà - ha precisato - vedere la situazione dei giorni precedenti. Si dovrà considerare che la circolazione del virus potrebbe essere ancora rilevante, tanto da richiedere ulteriore attenzione”.

Covid: Galli preferirebbe regole semplici

A Galli non sembra piacere il dedalo di norme che sono state sottoposte agli italiani. “Dovrebbero - ha evidenziato - essere semplici: evitate ogni tipo di contatto”.

Tuttavia, per l’infettivologo questa è una fase in cui l’obiettivo primario da porsi è fare in modo che si eviti un rialzo del contagio, mantenendo gli standard attuali o magari migliorando i numeri del bollettino quotidiano.

Coronavirus, tracciamento e bollettino: l’analisi di Galli sui numeri

Virologi, epidemiologi ed infettivologi hanno spesso messo in evidenza l’importanza del contact tracing. Con il termine si indica la possibilità di andare ad individuare i casi, testando ed eventualmente isolando i contatti risultati poi positivi. Questo, come si ricorderà, dava modo di spegnere i focolai e tenere sotto controllo l’epidemia. La possibilità chiaramente tramonta nel momento in cui si arriva ai livelli di diffusione del virus che si hanno oggi in Italia.

Secondo Galli ritrovare quella capacità al momento è ancora lontano. “Bisognerà - ha spiegato - scendere molto e non penso che ce la faremo. È più realistico arrivare a 10mila casi al giorno e aumentare i tamponi come fanno i cinesi”.

Si tratterebbe di un punto di partenza per preparare il terreno alla campagna vaccinale, potendo eventualmente anche disporre provvedimenti restrittivi rispetto a quelli previsti attualmente.

Da tempo, inoltre, si mette in evidenza la necessità di sviluppare una capacità di convivere con il virus. Uno scenario che, secondo Massimo Galli, si può verificare a patto che abbiano riscontro alcune condizioni, a partire dal mantenimento della sobrietà nei comportamenti. “L’importante ha spiegato è tenere l’Rt sotto uno. Ora è troppo vicino ad una possibile ripresa. Così come bisogna mantenere gli ospedali liberi, anche per la vaccinazione”.

Vaccino e nuova variante dall’Inghilterra: Galli spiega la situazione

Proprio la questione vaccino tiene banco. Secondo Massimo Galli la possibilità che si abbiano i primi segnali tangibili dei benefici dettati da una quota considerevole di persone vaccinate, potrebbe arrivare attorno alla metà del 2021.

Galli, invitando a non fare titoli su questo aspetto per evitare un terrorismo ingiustificato, ha sottolineato come c'è in teoria la possibilità che una mutazione del virus possa nel tempo generare la necessità che i vaccini vengano di volta in volta aggiornati.

Da qualche giorno si parla di una variante rintracciata in Inghilterra che avrebbe una capacità di diffusione maggiore rispetto al Sars-Cov2 che si è abituati ormai a conoscere a livello scientifico.

"La variante inglese - ha specificato Galli - è tutta da studiare, ma non mi aspetto grandi cambiamenti in tempi brevi. In futuro c'è la possibilità che il vaccino vada aggiornato se il virus dovesse mutare sensibilmente".