Pierpaolo Sileri, viceministro della Sanità, ha analizzato la situazione coronavirus ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. Lo ha fatto dando due chiavi di lettura al momento. Da una parte c'è la consapevolezza che i tanti decessi che si registrano quotidianamente delineano la presenza di uno scenario sommerso di contagiati che potrebbero essere molti di più di quelli che vengono censiti ogni giorno. Dall'altra ha, invece, messo in evidenza come mantenere le restrizioni per il Natale potrebbe diventare uno strumento efficace per intraprendere un percorso che possa progressivamente condurre a una normalità.

Chiaro il riferimento fatto alla riapertura di scuole, ristoranti e della possibile abolizione del coprifuoco.

Spostamenti tra Comuni, Sileri freddo rispetto a possibili allentamenti

La pressione oggi riguarda la possibilità che, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, si rinunci alla norma ad hoc relativa agli spostamenti tra comuni. L'idea non trova l'approvazione del vice ministro della Sanità che, nell'esprimere la sua opinione, fa leva sui numeri. "Abbiamo - dice - ancora troppi decessi, il che significa che i contagiati delle scorse settimane erano molti di più. Il rischio è troppo alto". L'esponente del governo, inoltre, pone l'esempio di quanto accaduto negli Usa, dove il Thanksgiving e il Black Friday sono state occasioni di grande mobilità e conseguente aumento dei contagi due settimane dopo.

Quello che, in teoria, potrebbe diventare il Natale e Capodanno in Italia.

Riaperture ristoranti e abolizione coprifuoco, l'ipotesi di Sileri

Sono soprattutto gli abitanti dei piccoli comuni a patire la regola del blocco degli spostamenti nei giorni festivi. "Probabilmente - ammette Sileri - bisognava studiare una norma diversa, ma ora non possiamo permetterci errori".

Nelle parole del viceministro, però, emerge anche uno spiraglio che scaturisce dalla dichiarata impossibilità a rinunciare a regole stringenti per le festività natalizie incombenti. "Servono - precisa - restrizioni a Natale per riaprire a gennaio le scuole e i ristoranti e togliere progressivamente il coprifucoo".

Contagi da coronavirus, aumento inevitabile a Natale?

Ed effettivamente l'Italia guarda con soddisfazione all'essere diventata quasi interamente gialla, ma si tratta di un livello di rischio e restrizione ancora lontano dalla normalità. Sono ancora attivi i divieti di circolazione (il coprifuoco) dalle 22 alle 5 senza motivazioni consentite dal Dpcm e soprattutto le attività di ristorazione non possono lavorare in loco, se non dalle 5 alle 18. Senza dimenticare che le scuole, al momento, sono per lo più attive grazie alla didattica a distanza e aspettano il 7 gennaio, confidando che quella possa essere la data del ritorno tra i banchi.

"In ogni caso - evidenzia Sileri - avremo una risalita dei contagi dopo Natale, dobbiamo contenerla e così le Regioni potranno migliorare il contact tracing".