Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, non fa i salti di gioia all’idea che gli spostamenti a Natale possano essere interessati da un allentamento delle restrizioni. Lo si evince da un’intervista rilasciata a La Stampa, in cui ha lasciato intendere come il Sars-Cov2 quasi non veda l’ora che si proceda ad un allentamento per tornare a propagarsi con maggiore visibilità. “Questo virus - ha precisato - non ammette deroghe”.

Miozzo si trova anche nella posizione scomoda di dover dire ciò che ai cittadini non piace sentirsi dire.

A partire dal fatto che, in base a quelle che sono state le evidenze, "la soluzione più efficace" per scongiurare l'ipotesi di una terza ondata sarebbe quella di una serrata totale.

Tuttavia, è lui stesso a mettere in evidenza che il prezzo già pagato è stato alto e si fatica a pensare a un'altra serrata.

Il rovescio della medaglia che si può leggere nelle sue affermazioni è che ci sarà ancora un lungo periodo in cui si dovrà convivere con delle restrizioni e da parte del Comitato Tecnico Scientifico, sulla base delle evidenze, risulterà complicato ottenere il benestare relativo ad allentamenti, come quelli sulla mobilità. Quest'ultima viene infatti considerata una dei principali alleati della capacità di diffusione del Coronavirus.

A prendere le decisioni, però, come lo stesso Miozzo sottolinea sono le sfere della Politica.

Spostamenti a Natale: il Cts contrario a deroghe

Il dibattito nazionale è, al momento, focalizzato sulla possibilità che si possano consentire i movimenti tra comuni nei giorni di festa. Ad oggi il Dpcm prevede il divieto di uscire dai confini comunali nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

Una scelta che viene ritenuta penalizzante in piccole realtà, rispetto a chi ha libertà di movimento in territori come quelli di Roma o Milano. “Ulteriori deroghe - precisa Miozzo - possono rivelarsi pericolose”. Esternazione a cui ha aggiunto l’ammissione che il Comitato Tecnico Scientifico ha già fatto presente le proprie preoccupazioni.

L’idea è che si rischia di tenere spaccate famiglie che, in molti casi, vivono divise tra comuni limitrofi e caratterizzati da un dato demografico quasi irrisorio. Ed è pur vero che, nel Dpcm, si raccomanda fortemente di non ricevere persone non conviventi, ragion per cui un’eventuale apertura potrebbe risultare un dato in controtendenza con la raccomandazione.

Miozzo ha messo in evidenza come l’evoluzione legata agli spostamenti nei giorni festivi finirà per essere determinata dalla decisione politica, del governo o del Parlamento. “Noi tecnici - aggiunge - abbiamo più volte sottolineato i rischi legati al movimento di un gran numero di persone”.

Gli incontri familiari vengono considerati un rischio forse superiore a quelli con gli estranei.

Sia perché abbassare la guardia nei confronti del virus rischia di essere un dato conseguenziale all’essere con dei congiunti, sia perché soprattutto nelle feste restare lontani nello stesso ambiente potrebbe non essere agevole. “Mi rendo conto - aggiunge Miozzo - del messaggio terribile che mandiamo alle famiglie, a milioni di cittadini che non potranno incontrarsi a Natale. Ma è bene ricordarlo, sono proprio gli incontri tra non conviventi a essere sotto osservazione, perché potenziali occasioni di contagio”.

Terza ondata, il lockdown per Miozzo sarebbe la soluzione più efficace

L’Italia, dopo le ultime ordinanze, è quasi tutta gialla. In base normative vigenti fino al 21 dicembre, quando scatterà il blocco alla mobilità interregionale, ci si può muovere quasi liberamente tra un territorio e l’altro.

Miozzo ammette come la valutazione, anche in questo caso, abbia avuto natura politica, tenuto conto che ci sarebbe stata l’opportunità di far partire il blocco già dal 14 dicembre. “Il cerino - puntualizza il coordinatore del Cts - è in mano al governo”.

In Europa la Germania inizia ad immaginare un nuovo lockdown duro, nonostante la situazione dei decessi sia sul territorio tedesco meno drammatica di quella che sta contraddistinguendo l’Italia in questa fase. Ed è lo stesso Miozzo a mettere in rilievo questo punto, sottolineando l’esempio del paese di Angela Merkel sia una realtà da osservare per agevolare la constatazione della necessità di un approccio prudente.

“Non penso - ammette- ad un altro lockdown, ma so che sarebbe la soluzione più efficace contro la famosa terza ondata”.