Vittorio Feltri non usa giri di parole per manifestare la sua contrarietà ad una possibile patrimoniale. Ed il suo pensiero lo espone direttamente a Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, nel corso della trasmissione L'aria che tira di La 7. L'interlocutore del giornalista è, infatti, il primo firmatario dell'emendamento sulla prossima legge di Bilancio. L'ipotesi di una possibile imposta sui patrimoni non fa fare i salti di gioia a Vittorio Feltri che, anzi, sceglie di raccontare le sue esperienze personali per mettere in evidenza quanto in questo Paese si debba fare i conti con una tassazione alta e, a suo avviso, discutibile nei metodi di riscossione.
Il giornalista così spiega quanta alta sia stata la tassa di registro per una casa acquistata recentemente e come a breve si troverà a dover pagare nuove imposizioni fiscali sulla base della semplice previsione dei prossimi redditi.
L'aria che tira, Feltri svela le cifre di alcune tasse pagate
L'idea della patrimoniale di Nicola Fratoianni è che sia progressiva e che vada a cancellare altre imposte come imposta di bollo e Imu. La strada, però, per dare ristoro alle casse dello Stato indicata dal parlamentare di Leu non piace affatto a Vittorio Feltri. "Vorrei - ha detto - segnalare a Fratoianni che è persona civile, che io l'anno scorso ho comprato casa a Milano. Ebbene, ho pagato 50.000 euro solo di tassa di registro.
Mi pare che la tassazione sia micidiale in questo Paese".
Vittorio Feltri per rafforzare i suoi concetti espone, non lesinando le cifre, quella che è la sua esperienza personale. E lo fa anche sui redditi, verosimilmente facendo riferimento agli acconti fiscali da versare. "In questi giorni - ha spiegato - devo pagare 68.000 euro della tassa di novembre che viene ipotizzata nella quantità in base ai guadagni che farò l'anno prossimo".
"Le sembra normale - ha detto rivolgendosi a Fratoianni - che io devo pagare le Tasse di soldi che ancora non ho incassato? E non so se incasserò?". Un quesito a cui accompagna una chiara esortazione a lavorare in altra direzione rispetto ad un eventuale percorso che porterebbe all'adozione di una patrimoniale. "Questo - tuona nei confronti del suo interlocutore - è il vostro sistema.
Sono queste le cose che dovete aggiustare, non fare la patrimoniale a capocchia".
Fratoianni spiega la sua idea di patrimoniale
Dal canto suo Nicola Fratoianni ha provato a spiegare che la sua idea riguardava ambiti fiscali diversi da quelli messi in evidenza dal fondatore di Libero. La risposta di Feltri è stata netta: "Le tasse sono un argomento unico"
Tra le polemiche che si innescano riguardo alla patrimoniale c'è quella relativa alla possibilità che si vada a colpire anche i ceti medi. La tassa ipotizzata dalla proposta da Nicola Fratoianni e gli altri firmatari sarebbe progressiva e riguarda unicamente chi ha patrimoni mobiliare e immobiliari al di sopra dei 500.000 euro. Si rischia, perciò, in un paese di proprietari di casa si finisca per far pagare l'imposta ad una fetta di popolazione larga e non totalmente benestante al punto da potersi permettere ulteriore pressione fiscale.
Fratoianni ha perciò chiarito un aspetto, sottolineando che la patrimoniale in questione sarebbe calcolata sulle persone fisiche. "Se marito e moglie - ha specificato - hanno una comproprietà che al catasto vale un milione di euro, quelle due persone non pagano nulla. Il valore nominale è diviso per due".
"Se tutte le persone - ha incalzato Fratoianni - avessero tutte un patrimonio netto superiore al mezzo milione di euro assisteremo alla chiacchierata tra i bambini dove uno dice faccio l'astronauta, uno il pilota di formula uno ed il terzo il ceto medio".
"Mi dispiace - ha replicato Feltri - di quest'ultima parte di Fratoianni io non ho capito un tubo".
A quel punto è intervenuta Myrta Merlino sottolineando come il deputato alludesse al fatto che se la patrimoniale colpisse davvero il ceto medio i bambini sarebbero oggi nelle condizioni di avere come sogno quello di farne parte.
Un riferimento al fatto che, probabilmente, il ceto medio non rientri nella fascia che ha più di 500.000 euro di patrimonio.
Occorre precisare che, al momento, l'ipotesi di una imposta sui patrimoni non sembra stia riscuotendo molto successo tra i membri del governo. Tra questi, il ministro degli Esteri Luigi DI Maio che ha già manifestato contrarietà all'ipotesi, sottolineando come semmai sia importante ridurre le tasse.