I 18 pescatori di Mazara del Vallo sono stati liberati dopo 107 giorni di prigionia trascorsi in Libia. I primi a dare la notizia sono stati il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Entrambi sono si sono recati con un volo di Stato in Libia nella mattinata di giovedì 17 dicembre. La liberazione dei pescatori è stata poi confermata anche dai familiari. Secondo fonti di governo, Conte e Di Maio si sarebbero recati presso Bengasi (capitale della parte della Libia controllata dal generale Haftar) dopo un lungo confronto tenuto con i Servizi segreti italiani.
Il previsto incontro del premier con Matteo Renzi è così slittato alle ore 19. La liberazione dei pescatori in Libia fa felice anche il direttore del quotidiano La Stampa, Massimo Giannini, il quale però punta il dito contro la strana “coincidenza” tra i due eventi.
Massimo Giannini: 'Scontro Renzi-Conte rito da Prima Repubblica’
Nel corso del suo intervento a Tagadà su La7, Massimo Giannini definisce un “rito da Prima Repubblica” il continuo botta e risposta tra Renzi e Conte. Un comportamento che, a suo modo di vedere, “nella Prima Repubblica avrebbe avuto anche un senso, ma che oggi distoglie l’attenzione dai problemi cruciali che ha il Paese”. Il direttore de La Stampa elenca questi problemi che sono, innanzitutto, la pandemia di coronavirus ancora in corso, ma anche la gestione dei fondi del Recovery fund.
Giannini tesse anche le lodi di Mario Draghi, non come possibile successore di Conte a Palazzo Chigi, ma in quanto “ha messo in fila tutta una serie di impegni che tutti i Paesi dovrebbero sentire sulle proprie spalle per gestire al meglio le risorse del Recovery fund”.
Lo scontro tra i due prosegue anche nel giorno della liberazione dei pescatori
Insomma, secondo Giannini, “siamo totalmente disattenti rispetto ai problemi cruciali del Paese e ci stiamo impegnando invece a discutere di rimpasti e di verifiche”. Poi, il giornalista adombra il dubbio che quello a cui “oggi abbiamo assistito”, ovvero il volo di Conte in Libia per la liberazione dei pescatori, rappresenti una “manifestazione plastica” dello scontro politico in corso.
“Renzi fa un affondo mediatico dei suoi, dando prima ai giornali la lettera, proprio nel giorno in cui invece deve andare da Conte”, spiega Giannini facendo riferimento alla lettera inviata al premier questa mattina dal leader di Iv.
‘Conte proprio oggi va a Bengasi a liberare i pescatori’
“Ma il presidente del Consiglio, intelligentemente, nessuno me lo toglie dalla testa - completa il suo ragionamento il direttore - sono felicissimo che liberiamo i pescatori, però proprio oggi va a Bengasi a liberarli e a riportarli in Italia”. Giannini ripete nuovamente di essere molto felice per questa notizia, “ma la coincidenza temporale tra le due cose, tra i due appuntamenti, francamente mi fa riflettere. Siamo dentro a un match di wrestling”, si permette però di dubitare.