Natale si avvicina. Il nuovo Dpcm non ha allentato le restrizioni. Anzi ci sarà una serrata a cavallo tra il 21 dicembre ed il 6 gennaio. C'è il rischio di una nuova ondata all'inizio del 2021. L'obiettivo è fare in modo che il periodo natalizio non ripresenti le criticità estive. A ciò si aggiunge una consistente diminuzione della pressione sulle strutture sanitarie. A spiegare la situazione è l'infettivologo del Sacco di Milano, Massimo Galli. Il medico ha parlato di diversi punti legati al tema Coronavirus in un'intervista a La Stampa.
Coronavirus, Galli parla a La Stampa di seconda o terza ondata
I segnali positivi fanno tirare un sospiro di sollievo rispetto all'emergenza coronavirus, ma solo momentaneo. Sembra, ormai, emergere in quasi tutti gli esperti l'idea che presto ci si dovrà confrontare quantomeno con il rischio di una possibile nuova ondata. Che si tratti di un nuovo picco della seconda o di una terza, è un problema relativo. Non a caso Galli, nel corso dell'intervista, liquida il dubbio archiviandola come mera "questione semantica".
Un problema astratto al fianco di quello concreto. Ed oggi il governo con le sue misure sembra aver ben chiaro che occorre fare il massimo per evitare il peggio che può materializzarsi all'orizzonte. Galli sulle misure del nuovo Dpcm è abbastanza chiaro: "Dimostrano che il governo non vuole ripetere l'errore estivo".
In estate quando c'era entusiasmo per i contagi , Galli veniva interpellato sulla possibilità che potesse materializzarsi una nuova ondata. Quella che poi si è verificata. "Risposi - ricorda l'infettivologo - che non è obbligatoria, ma dipende dai comportamenti di tutti, è ancora così. Purtroppo, intanto, la seconda ondata ci è costata venticinquemila morti".
Covid: Galli parla ciò che potrebbe accadere
Per evitare che una possibile nuova ondata possa investire il Paese travolgendolo, ci sono diversi binari da seguire. Lo stesso infettivologo li indica nel suo comportamento e afferiscono a tre diverse categorie di protagonisti. Si cita ad esempio chi si trova a dover organizzare le disposizioni e le regole, dunque il governo.
Poi il riferimento va alla strutturazione di un sistema che sia il più possibile efficace nell'azione di test e contact tracing. Tuttavia, il ruolo più importante lo ha il comportamento dei singoli cittadini. "Se però - spiega Galli - gli italiani non si impegnano, la seconda ondata riparte e poi non resta che chiudere".
Dire queste parole in giorni in cui il bollettino dei contagi offre dati quasi incoraggianti può sembrare una scelta in controtendenza, ma Galli, come spesso gli accade, non usa giri di parole per spiegare i rischi. "Mi auguro - ha puntualizzato - che i contagi continuino a scendere , ma c'è sempre il serio e fondato rischio di un'inversione di tendenza".
Galli ha, inoltre, auspicato che si provveda ad organizzare al meglio per il futuro la convivenza con il virus, in attesa che altri elementi entrino in gioco.
Tutti aspettano il vaccino, ma il monito di diversi è esperti è che affinché la distribuzione raggiunga livelli tali da da decidere la partita con la Covid bisognerà attendere. "Non basta - ha precisato l'infettivologo - aspettare il vaccino senza fare nulla".