Le riaperture dei bar e ristoranti alla sera, i cinema, i teatri e le palestre, ma anche gli spostamenti tra le regioni e la possibilità di circolare tra le 22 e le 5. Sono spaccati di quotidianità che, al momento il Coronavirus si è portato via con la necessità di mettere in campo misure restrittive per evitare la diffusione del contagio. Tra scienziati che tifano per il lockdown, politici che scelgono la linea rigorista e cittadini che, al momento, guardano con apprensione al ritardo sui vaccini, spunta il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri.

In conferenza stampa ha sottolineato con fermezza che occorrerà pensare alle riaperture. Un termine che, a dire il vero, non è molto usato negli ultimi tempi, ma che l'esponente del governo, pur non riferendolo ad attività o circostanze particolari, ha definito un "atto dovuto".

Quando si parla di riaperture diventa, però, inevitabile associare il termine a tutti quei settori economici che, più di altri, stanno pagando dazio.

Dpcm: colore regioni in base alle regole

Da una parte c'è infatti la necessità di predisporre misure per tutare la salute pubblica, dall'altro ci sono risvolti socio-economici che rischiano di diventare drammatici per molte attività. Ad oggi il Paese resta diviso in zone gialle, arancioni e rosse.

Nelle prime le attività di ristorazione sono aperte solo dalle 5 alle 18, mentre nel resto del tempo possono operare solo con l'asporto (non i bar dopo le 18) e la consegna a domicilio, come è concesso solo in arancione e giallo. E sono tante le attività che restano chiuse come palestre, piscine, cinema e teatri. Interi settori che, al momento, rischiano di finire al collasso, nonostante gli sforzi del governo nel fornire ristori che, a detta degli esercenti, non sono sufficienti a lenire gli effetti di problemi senza precedenti.

Tra le associazioni iniziano ad emergere anche iniziative per provare a mediare su possibili riaperture, a patire dalla possibilità di inserire un passaporto vaccinale, ad esempio, per accedere nei luoghi del fitness.

Vaccino Covid: per SIleri dopo medici e fragili si dovrebbe riaprire

C'è consapevolezza del fatto che per ritrovare una vera normalità occorrerà che la vaccinazione progredisca, magari più velocemente di quanto non stia facendo adesso per effetto dei tanto discussi ritardi sulle consegne.

Tuttavia, c'è anche la certezza che ci vorranno ancora diversi mesi affinché si arrivi ad una percentuale significativa di vaccinati. Sileri, però, attraverso le sue parole sembra individuare un termine più vicino per iniziare a mettere in piedi un piano di riaperture che possa dare respiro alle attività economiche.

Pierpaolo Sileri ha inteso puntualizzare come, ad oggi, una volta vaccinati (con entrambe le dosi) il personale sanitario e le persone fragili sarà il momento di iniziare la fase di convivenza con il virus che, in termini semplici, significa riaperture.

"È - ha detto - un atto dovuto. L'Italia, al di là del problema sanitario, così come in tutto il mondo vi è un problema economico.

Protetti i nostri anziani sarà necessario riaprire in sicurezza, non significa buttare via la mascherine e le distanze. Vivremo ancora separati, ma è necessario dare garanzie di riaperture. Questo passa attraverso il monitoraggio, che non è solo l'identificazione di una variante, ma scoprirle tempestivamente significa anche però usare il fatto di aver scoperto queste varianti per adeguare quella che è la programmazione della vaccinazione".

Riaperture palestre e attività di ristorazione: l'ipotesi zona bianca resta

Chiaro il riferimento all'ipotesi di una strategia di convivenza con il virus, finalizzata anche ad essere pronti a tarare nel modo giusto il vaccino verso eventuali varianti resistenti.

Un'apertura importante quella di Sileri, ricordando comunque che il Dpcm in vigore consente ad ogni regione di raggiungere la zona bianca. Con 50 casi settimanali ogni 100.000 abitanti un territorio vede cadere quasi tutte le restrizioni, compreso il coprifuoco e le attività chiuse . Tuttavia, l'obiettivo è lontano per la gran parte del territorio nazionale.