Il vaccino, con buona pace di complottisti e negazionisti, è la più importante arma che l'umanità può sfoderare contro il Coronavirus. Il 2021 sarà l'anno di una campagna vaccinale senza precedenti e l'auspicio è che, tra qualche mese, si potrà iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel. Il rischio è che, però, si alimenti l'illusione che l'uscita sia ad un solo passo. E sembrano andare nella direzione di chi vuole mettere le cose in chiaro le parole espresse da Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia del Sacco di Milano.

Maria Rita Gismondo nella sua rubrica Antivirus su Il Fatto Quotidiano ha sottolineato come fino al momento siano stati davvero ingenti i sacrifici che sono stati richiesti ai cittadini, ma ha anche messo in evidenza alcuni pensieri in relazione al prossimo futuro.

Gismondo: 'Non sappiamo per quanto tempo il vaccino potrà coprirci

Il primo riguarda verosimilmente il sospetto che qualcuno possa immaginare che la chiusura del 2020 e l'arrivo della vaccinazione possano aver scritto la parola "fine" sul triste capitolo del coornavirus quasi in maniera automatica. "L'illusione che - ha scritto - sia stata chiusa una porta al passato ci fa star bene. Non è finita. Non sono finiti i sacrifici, non è sparito il virus".

E, a giudicare da quelli che sono le ultime indiscrezioni, sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che almeno la prima parte del 2021 sia destinata ad essere contraddistinta da restrizioni e necessità di mantenere tutte le regole che, in questi mesi, gli italiani hanno loro malgrado imparato a conoscere e a rispettare.

Il vaccino sarà fondamentale, ma non sarà una bacchetta magica.

Ed è proprio per questo che Maria Rita Gismondo chiede che la più grande campagna vaccinale della storia umana sia vissuta, come lei stessa dice, "con concretezza". "Non sappiamo - ha aggiunto - per quanto tempo il vaccino potrà coprirci dall'infezione, non sappiamo quanto e come il virus muterà. Dobbiamo continuare con le vecchie misure di contenimento".

Vaccino coronavirus: la questione spiegata da Maria Rita Gismondo

Un'affermazione a cui aggiunge la considerazione secondo cui se oggi la pandemia è ancora in corso è anche perché sono state fatte interpretazioni che, a suo dire, hanno dato modo al virus di "sfuggire". Il riferimento fatto riguarda l'errata lettura che si è fatta del significato di possibili test negativi o per aver pensato che la famiglia potesse non essere un ambiente dove poteva essere favorita la diffusione del virus. "Se - ha chiosato - non correggeremo questi punti di debolezza difficilmente potremo festeggiare il prossimo capodanno senza il virus".