27 dicembre 2020. La data resterà scolpita nella storia: per la prima volta un italiano è stato vaccinato contro la Covid, autentica piaga dell'anno solare 2020. È il primo passo verso la fine di un incubo, ma il cammino da fare sarà ancora lungo potrebbe prolungarsi per buona parte, forse tutto, il 2021. La prossima meta si chiama "immunità di gregge" e per arrivarci sarà necessario che si raggiunga una soglia precisa. Un traguardo che, secondo Andrea Crisanti, potrebbe anche essere allontanato qualora trovasse diffusione la così detta variante inglese del Sars-Cov2 e se questa dovesse avere un indice R0 superiore a quello del Coronavirus tradizionale.
La buona notizia è che la nuova struttura del virus non inficerà, secondo molti scienziati, l'efficacia del vaccino. Ed i prossimi mesi saranno cruciali ai fini della distribuzione e della somministrazione. Fino all'immunità di gregge si avrà gradualmente una fetta di popolazione che lo riceverà e un'altra che resterà in attesa. Proprio in questa fase i vaccinati, secondo Andrea Crisanti, non dovrebbero essere considerati esenti dal dover rispettare le norme di tutti gli altri. Mascherina, distanziamento sociale e divieto di assembramenti resterebbero anche per loro capisaldi delle norme da seguire. Il motivo? Secondo il virologo dell'Università di Padova potrebbero ugualmente contrarre il virus, senza sviluppare la malattia (sarebbe decisiva la protezione del vaccino su sintomi e conseguenze), ma rischierebbero di trasmetterlo a quanti non si sono ancora immunizzati.
Questo e altri punti sono stati approfonditi da Andrea Crisanti nell'ambito della sua partecipazione alla trasmissione L'aria che tira di La 7.
Covid, quale vaccino scegliere? Crisanti spiega il suo punto di vista
Gli ultimi mesi hanno rappresentato una corsa di tanti big farmaceutici al vaccino efficace. Il primo ad arrivare alla meta è stato quello di Pfizer-Biontech.
Altri sono vicini al traguardo. "Sono vaccini - spiega Crisanti- che differiscono l'uno dall'altro in modo particolare per la composizione e la tecnologia. Pfizer e Moderna sono vaccini ad Rna, il vaccino Astra-Zeneca è a vettore virale, mentre il vaccino della Johnson & Johnson è un vaccino più tradizionale basato su proteine virali tipo la vaccinazione tetanica".
I governi, tra cui quello italiano, hanno scelto di investire per averli tutti, ancora prima che si capisse quali avrebbero ottenuto l'approvazione. "È stata - ha spiegato il virologo - una strategia giusta, non si sapeva quale avrebbe avuto successo e quale sarebbe arrivato prima. Quindi, in qualche modo, era una strategia che aveva l'obiettivo di mitigare il rischio. Il prezzo da pagare è che non tutti i vaccini possono arrivare al traguardo, cioè all'autorizzazione, in maniera contemporanea".
Vaccino Coronavirus, Crisanti spiega perché mascherina e distanziamento serviranno ancora
Arriverà, però, il momento in cui più d'uno sarà disponibile. Secondo Crisanti non è il caso di preferirne uno rispetto all'altro.
"Indipendentemente dalla tecnologia, penso - ha affermato - che un vaccino valga l'altro in base alla protezione che danno. In questo momento dobbiamo prendere il vaccino che via via si renderà disponibile. Non ci sono né elementi né giustificazioni per scegliere uno o l'altro".
Cosa potrà fare una persona dopo essere stata vaccinata? Qualcuno ha ipotizzato che possa ricevere un attestato da far valere nella vita quotidiana. Secondo Crisanti non è questo il momento per pensare ad una soluzione del genere. "Una patente è un elemento che distingue in maniera drammatica una persona da un'altra. Viceversa la protezione è un fattore relativo, non è mai assoluta. Questi vaccini di fatto proteggono sicuramente dalla malattia, ma non necessariamente possono proteggere dalla infezione.
È stato già discusso dal capo di Moderna che questi vaccini possono rendere le persone protette, ma portatori. Non credo che una persona vaccinata debba smettere di indossare la mascherina o di utilizzare determinate precauzioni. A questo punto entriamo in una zona grigia".
"Una persona vaccinata - prosegue - deve continuare ad osservare tutte le norme di distanziamento e di attenzione come se non fosse vaccinata. Non tanto per sé stesso, ma per gli altri. Potenzialmente potrebbe infettarsi e non accorgersene, essere un portatore asintomatico".
Nuova variante inglese, Crisanti evidenzia come può cambiare l'immunità di gregge
Diverso sarà il discorso nel momento in cui si arriverà all'immunità di gregge che, secondo il virologo, potrebbe diventare più lontana.
"Bisogna - precisa - sempre tenere presente l'impatto della così detta variante inglese. Se è vero che ha un R0 più elevato, cambia la soglia di persone che bisogna immunizzare. Se la variante inglese ha un R0 di 4, automaticamente sale la soglia. Significa che invece del 73-74%, stiamo parlando dell'80-85%".
E poi fa un esempio: "Nel caso del morbillo che ha un R0 che varia da 14 a 18 a seconda di determinate situazioni, il livello di copertura in cui si raggiunge l'immunità di gregge è tra il 95 ed il 98% della popolazione. Valore R0 ha un impatto importantissimo sulla soglia dell'immunità di gregge".