Entrerà in vigore il 7 aprile prossimo il nuovo decreto del governo Draghi sull’emergenza Coronavirus. Durante la conferenza stampa di venerdì 26 marzo, il presidente del Consiglio ha confermato il contenuto del nuovo provvedimento, deciso insieme alla cabina di regia, che dovrebbe essere valido fino alla fine del mese. La conferma più importante è la eliminazione delle zone gialle, nemmeno per quelle Regioni che presentino dei dati sul contagio in netto calo. Posizione ‘chiusurista’ che si scontra con quella ‘aperturista’ di Matteo Salvini. Il leader della Lega, e azionista del governo Draghi, ha infatti invocato la riapertura delle attività, trovando però la porta chiusa da parte del premier.

Nella polemica si inserisce anche Guido Crosetto. Il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia sbotta sui social: ‘Basta stare rinchiusi in casa’.

Le regole del nuovo decreto Draghi

Anche se si attende ancora l’ufficialità, il nuovo decreto del governo Draghi contro la pandemia di coronavirus confermerà la linea del rigore tenuta fino a questo momento da Palazzo Chigi. Niente zone gialle dunque, almeno fino al 30 di aprile compreso. Oltre alla Pasqua in rosso, quindi, gli italiani dovranno trascorrere ‘blindati’ anche le feste del 25 aprile e del 1° maggio. La raccomandazione emersa dall’ultima riunione dell’Istituto superiore di sanità, inoltre, è quella di evitare “tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”.

Lo scontro tra Draghi e Salvini

Con il nuovo decreto Draghi resteranno chiusi almeno per un altro mese ristoranti, bar, musei, teatri, piscine e palestre. Una decisione che Matteo Salvini ha provato invano ad evitare. “Impensabile tenere chiusa l'Italia anche per tutto il mese di aprile”, ha dichiarato il leader leghista prima della conferenza stampa di Draghi, invitando a riaprire tutti i locali almeno in quei territori che presentano una “situazione sanitaria sotto controllo”.

Parole che non hanno però scalfito le certezze del premier, nonostante la Lega rappresenti al momento uno dei suoi principali sostenitori in parlamento.

Il commento di Guido Crosetto

La replica di Mario Draghi a Matteo Salvini è poi giunta a stretto giro di posta. “Se allentiamo altre restrizioni c’è il rischio di un aumento dei contagi - ha tagliato corto il premier in conferenza stampa - le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati che vediamo.

È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati”. Linea dura di Draghi che però, come già accennato, viene affossata da Guido Crosetto. “Nessuno è più disposto ad accettare di essere rinchiuso in casa con regole che continuano a essere irrazionali - twitta l’ex parlamentare - solo per l’incapacità di chi ha gestito la pandemia. Anche le persone più miti, non lo sono più”.