Torna a parlare il segretario generale del sindacato Carabinieri Unarma, Antonio Nicolosi. Il segretario nazionale, attraverso una nota stampa esprime preoccupazione per le famiglie dei militari, denunciando che circa il 70% delle domande di trasferimento ai sensi dell'articolo 398 del regolamento generale dell'Arma dei Carabinieri vengono rigettate. Nello specifico, parliamo di un articolo del regolamento dell'arma che consentirebbe il ricongiungimento al coniuge lavoratore, ma che nella circostanza sarebbe concessa a solo una piccola parte dei Carabinieri che ne fanno richiesta.

In cosa consiste il trasferimento ai sensi dell'articolo 398

La richiesta di trasferimento ai sensi dell'articolo 398 del Regolamento Generale dell'Arma consiste nella possibilità di presentare una richiesta di trasferimento a quei militari che, vivendo situazioni particolarmente disagiate, richiedono un trasferimento presso una sede o comunque sia località di gradimento, al fine di poter risolvere la problematica rappresentata in fase di istanza. Le domande di trasferimento ai sensi dell'articolo 398 R.G.A., nella maggioranza dei casi vengono presentate da quei Carabinieri che per espletare l'attività lavorativa a servizio dello Stato, vivono lontano dalle proprie famiglie e che come spesso accade, sono costretti ad aspettare molti anni, prima che possano raggiungere i requisiti previsti per un trasferimento ordinario e ritornare ad abbracciare in maniera definitiva i propri familiari, figli compresi.

Sarebbero svariate le motivazioni che vedono rigettare una richiesta di trasferimento, tra cui la forte carenza organica che crea una deficit in svariati reparti dell'Arma.

Il sindacato Unarma si schiera dalla parte dei Carabinieri penalizzati

Si tratta di una problematica di non poco conto e che sta a cuore al sindacato Carabinieri Unarma.

Nello specifico, lo fa sapere il segretario nazionale Antonio Nicolosi attraverso una nota secondo cui sembrerebbe che il 70% circa delle richieste di trasferimento fatte dai Carabinieri vengano rifiutate. Situazione che si ripercuote su quella che è la base della difesa dei diritti dei militari in servizio: il benessere del personale.

Unarma chiede che venga modificato l'articolo 398 del regolamento generale dell'Arma dei Carabinieri per quei militari che presentino istanza di trasferimento per gravi motivi o per ricongiungimento al coniuge.

Antonio Nicolosi: 'Si prospetta un autunno caldo'

La segreteria nazionale di Unarma ha le idee chiare: "Il 70% delle istanze ai sensi dell'articolo 398 rigettate è una percentuale inaccettabile. E ancora di più inaccettabile che una famiglia non si possa ricongiungere". Il sindacato dei Carabinieri chiede una modifica dell'articolo 398 e nello specifico, chiede che il ricongiungimento familiare sia automatico, senza alcuna istruttoria di merito e presentando un semplice atto di matrimonio o convivenza.

Aggiunge Nicolosi: "L'atto di matrimonio o convivenza dovrebbe bastare per garantire il riconoscimento di questo diritto ai militari".