Si avvicinano le elezioni amministrative a Napoli e in molte altre città d'Italia. Uno dei candidati per la municipalità 5 Vomero-Arenella è Daniele Quatrano, il quale sarà capolista di "Napoli Solidale", lista vicina al centro-sinstra che a livello cittadino sostiene la candidatura a sindaco di Gaetano Manfredi.

Quatrano, che è consigliere municipale uscente (in carica dal 2011), ha rilasciato un'intervista esclusiva a Blasting News in cui ha toccato vari temi, concentrandosi sull'idea di municipalità e sulle problematiche che affliggono i quartieri del Vomero e dell'Arenella.

Intervista a Daniele Quatrano

Consigliere Quatrano, qual è la sua idea di Municipalità?

"Per le Municipalità dovremmo superare la fase sperimentale iniziata nel 2006. Nascono come sperimentazione e dopo i primi anni andavano riempite di risorse e strumenti, cosa che nella fase di crisi economica internazionale degli ultimi dieci anni non si è potuta fare. C'è un tema su cosa devono fare le Municipalità, anche alla luce delle Città Metropolitane che poi sono nate. Ora non ho soluzioni da attuare domani mattina. Si può ragionare su tante cose: nello specifico, il Vomero e l'Arenella hanno delle caratteristiche e delle peculiarità che andrebbero evidenziate. Se si aprono come vorremmo fare, i Parchi chiusi -come quello del Castello- potremmo diventare uno dei polmoni verdi del territorio.

Siamo una Municipalità con una vocazione commerciale evidente, ma, senza fare i moralisti, si rischia di scoppiare in una bolla: su questo territorio si mangia solo. La Politica dovrebbe capire la gravità di questa bolla e io ho amici che lavorano nella ristorazione. Non sono cose che si risolvono subito. Io vorrei una Municipalità che guardi da qui a 15 anni, in prospettiva.

Quello che dovrebbe fare la politica".

Il Vomero e l'Arenella sono quartieri vivibili, ma non immuni da problematiche urbane legate a viabilità e sicurezza. Cosa propone?

"Al Vomero è stato fatto un forte tentativo di speculazione del sottosuolo negli ultimi 20 anni. La soluzione veniva individuati nei box privati nel sottosuolo.

I parcheggi privati attraggono il traffico. Non hanno mai risolto il problema, oltre al fatto che non se li possono permettere tutti. Un box privato oggi lo compri tra i 40 e i 60 mila euro. Trovi case anche allo stesso prezzo. Il Vomero è l'unico territorio che avendo quattro accessi metropolitani e 3 funicolari. Si può proporre una mobilità sostenibile, come costruire un parcheggio d'interscambio a Via Cilea. Così si sperimenta un modo diverso di fare mobilità. Basterebbe poco, come già avviene a Piscinola. Il Vomero può fare questo se avesse le infrastrutture giuste, tutto il territorio è ben collegato. Sicurezza? In questi anni abbiamo perso il controllo del territorio. Sta aumentando la presenza da parte di qualcuno, mentre il controllo delle Istituzioni sta diminuendo.

Si tendono a nascondere gli effetti sociali della pandemia in quartieri benestanti. In questi anni il Comune c'è stato poco, compreso me. Dobbiamo riascoltare e guardare il territorio per capire le dinamiche e i fenomeni e come risolverli".

La lista in cui è candidato è un laboratorio politico tra reti civiche e la sinistra, vale lo stesso anche in Municipalità?

"Sì, assolutamente. Io ho una mia visione. Mi sembra strano che si debbano dividere le persone che la pensano allo stesso modo sulle cose importanti, in base alle forme organizzate. La cosa più importante è: che visione della società abbiamo? Se la pensiamo, come io credo, nello stesso modo, dividerci sula forma organizzativa mi sembra una cosa superabile.

Quantomeno per iniziare una fase di dialogo".

Dopo 10 anni di consiliatura, la sua passione è sempre la stessa?

"Ho iniziato a fare politica nel 2000, avevo 14 anni, e la passione è aumentata: affrontare problemi e incontrare persone fa crescere la voglia di fare. Il problema è quello che c'è intorno. Sono scomparsi i partiti di sinistra e sono scomparsi i partiti in generale. Ci sono tanti progetti personali da destra a sinistra, che nascono e muoiono intorno alle persone. Forse questo fa passare la voglia di impegnarci e di crederci. Manca la politica. La mia fortuna è quella di aver fatto le Istituzioni in questi anni e confrontare i problemi reali, lavorandoci su. Quando inizi a risolvere i problemi ti torna la voglia".

Quali sono le peculiarità della lista Napoli Solidale?

"Siamo la gamba sinistra della coalizione Manfredi, l'unica lista che può portare certi valori e certe narrazioni nella futura amministrazione ed è importante. In questi dieci anni, ma temo anche nei prossimi, c'è un tema che questa città non affronta. Il tema della dignità di chi lavora, dove la fatica è la fatica in sé, non è tutto il contesto. Uno si stanca per quello che fa, non perché al lavoro deve arrivarci o per le condizioni salariali e ambientali -per carità, sono temi più ampi-, però il Comune può fare tanto, come semplificare la vita di chi vive questa città e di chi vi lavora. Fondamentale perché si riduce lo stress, che porta a litigare nel traffico, per il parcheggio.

Una metropoli è fatta di tante persone coi loro problemi, ammassati l'un l'altro. E qui c'è la più alta densità di popolazione. Quando abbiamo amministrato i nostri compagni hanno avuto a cuore questi temi".