L'aumento dei contagi di Coronavirus e l'esigenza di "salvare il Natale" spingono le istituzioni alla ricerca di soluzioni rapide per evitare possibili recrudescenze del virus e arginare la quarta ondata della pandemia in Italia. Per questo molti presidenti di Regione, soprattutto quelli che di giorno in giorno vedono peggiorare gli indicatori relativi alla diffusione del virus e alle ospedalizzazioni, chiedono al governo di intervenire a garanzia dei vaccinati.

L'obiettivo è quello di rimanere in zona bianca o, quantomeno, applicare le misure restrittive relative a eventuali "cambi di colore" solamente ai non vaccinati, un sistema simile a quello in vigore da pochi giorni in Austria.

Ma per ora il governo sembra frenare su queste ipotesi.

Le richieste dei governatori

Le richieste provengono, in particolare, da alcuni governatori del Nord che a breve potrebbero vedere le loro Regioni passare in zona gialla. A cominciare dal presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, il quale afferma che chi si è vaccinato "non può pagare un prezzo di cui non ha nessuna colpa". Gli fanno eco il governatore della Liguria Giovanni Toti e quello della Lombardia Attilio Fontana, secondo cui è ingiusto applicare restrizioni a chi ha dimostrato "fiducia, consapevolezza e senso del bene comune". Dello stesso avviso il presidente del Piemonte Alberto Cirio, per il quale chi ha fatto il vaccino "ha dato prova di fiducia nelle istituzioni" e quella fiducia dovrebbe essergli riconosciuta.

Ma a spingere per restrizioni ai soli non vaccinati sono anche i governatori delle Regioni del Centro e del Sud Italia. Il presidente della Toscana Eugenio Giani si dice favorevole a misure restrittive solamente per chi non ha fatto il vaccino e che "approfitta di quello che hanno fatto altri". E anche il governatore della Calabria Roberto Occhiuto concorda che, in caso di nuove misure restrittive, queste debbano "coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati".

Lo stop del governo

Dopo la presa di posizione dei governatori, il governo ha precisato che al momento "non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco", visto che i dati dell'Italia non sono paragonabili a quelli dell'Austria e che - almeno a oggi - la situazione delle terapie intensive è sotto controllo. La prossima valutazione dei dati, secondo quanto riportato da fonti governative, è prevista per il mese di dicembre ma "non si vuole fare alcun tipo di allarmismo".

L'esenzione dalle restrizioni per i vaccinati, in realtà, è un'ipotesi alla quale il governo sta lavorando: ad affermarlo è il ministro per le Politiche Agricole Stefano Patuanelli. E la ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini aggiunge che le misure finora adottate "consentono al nostro Paese di restare aperto". Per quanto riguarda la durata del green pass per i vaccinati, prosegue la ministra, "al momento resta di 12 mesi" ma è opportuno insistere con la terza dose come sottolineato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Le reazioni politiche

In merito all'adozione del "modello Austria" avanzata dai governatori, la Politica si divide.

Nella maggioranza il più convinto sostenitore della linea dura contro i non vaccinati sembra essere Matteo Renzi.

Per il leader di Italia Viva, l'unico modo per convivere con il virus "è il vaccino", pertanto è necessario "accelerare sulla terza dose" e restringere le libertà di chi non si vaccina.

Più cauto il segretario del Pd Enrico Letta, che si dice preoccupato per quanto sta accadendo al di fuori dell'Italia e afferma che in caso la situazione divenisse critica (come in Olanda e Austria) occorrerà "essere molto attenti".

D'altro canto, a criticare la proposta di restrizioni per i non vaccinati è il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. L'ex premier si dice "contrario a operare ulteriori strette" e aggiunge che questo passaggio possa essere affrontato "più serenamente di altri Paesi".

Anche il segretario della Lega Matteo Salvini si dice contrario a nuove restrizioni e afferma che bisogna smettere di "terrorizzare gli italiani".

Dall'opposizione, la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni osserva che, nonostante l'Italia sia "la Nazione che ha usato il green pass in modo più energico", ancora si parla di restrizioni: evidentemente, chiosa la Meloni, "qualcosa non ha funzionato".

Pareri contrastanti non mancano nemmeno al di fuori del mondo strettamente politico. A favore dei governatori si schiera il microbiologo Guido Rasi, consulente del commissario straordinario Figliuolo, per il quale è giusto riflettere in merito a eventuali restrizioni solo per i non vaccinati. Al contrario, il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli afferma che sarebbe più ragionevole introdurre l'obbligo vaccinale per tutti, poiché limitare le libertà per i soli non vaccinati comporterebbe delle complicazioni sia a livello normativo che pratico.