La Guerra in Ucraina ha acceso il dibattito sulla possibile adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, entrambe caratterizzate da una lunga tradizione di neutralità. Le premier dei due Paesi si sono incontrate a Stoccolma e, durante la conferenza stampa congiunta, hanno ribadito che valuteranno con attenzione l'ipotesi di ingresso nell'Alleanza atlantica.
L'incontro a Stoccolma
Secondo il primo ministro svedese Magdalena Andersson, prima di decidere per l'eventuale adesione alla Nato bisognerà "soppesare tutti i pro e i contro". Tuttavia è innegabile che ci sia "un prima e un dopo il 24 febbraio", pertanto al momento non esiste alcun motivo che giustifichi un rinvio di questa decisione.
Per la Svezia, ha aggiunto la Andersson, sarà importante anche la posizione che assumerà la Finlandia in merito a questa tematica.
Da parte sua, la premier finlandese Sanna Marin ha dichiarato che il suo Paese deciderà nelle prossime settimane se candidarsi alla Nato o meno. Finlandia e Russia, ha affermato, condividono un lungo confine e, vedendo come i russi si stanno comportando in Ucraina, è necessario porsi l'interrogativo di come "fare in Finlandia per evitarlo". Ovviamente, ha aggiunto, esistono diversi rischi che vanno presi in considerazione (come possibili attacchi informatici, ibridi e altre minacce provenienti dalla Russia) ma che bisogna affrontare perché siamo in presenza di "una guerra in Europa che non volevamo accadesse".
Le prossime mosse di Svezia e Finlandia
Secondo il Rapporto "sui cambiamenti dell'ambiente di sicurezza" pubblicato dal governo di Helsinki, sia in Svezia che in Finlandia il supporto per aderire alla Nato è cresciuto significativamente. In particolare, le iniziative dei cittadini finlandesi per entrare nel Patto atlantico sono state presentate al Parlamento.
In Svezia, invece, è in atto un dibattito sulla questione ed entro il mese di maggio sarà presentata una relazione parlamentare. Nel frattempo, prosegue il documento, il governo di Stoccolma ha già annunciato l'intenzione di rafforzare la difesa e aumentare al 2% del Pil le spese militari.
Qualora i due Paesi avviassero i processi di adesione, si legge ancora nel Rapporto, sarebbe opportuno che agissero in "stretta cooperazione" tra di loro.
Nel caso entrassero a far parte dell'Alleanza atlantica, si potrebbero anche esaminare degli "accordi di difesa nel Nord Europa" sia "nel suo insieme" che "come parte della difesa collettiva della Nato". Agire in maniera simultanea, continua il documento, potrebbe pure "facilitare la preparazione della risposta a una possibile reazione" russa.
La reazione di Mosca
Dal canto suo, la Russia aveva già avvertito che un'eventuale adesione di Svezia e Finlandia al Patto atlantico avrebbe avuto "conseguenze politiche e militari". Secondo il quotidiano britannico "Daily Mail", il presidente russo Vladimir Putin avrebbe dato ordine di spostare mezzi militari [VIDEO] lungo il confine con la Finlandia. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha aggiunto che un ulteriore allargamento a Est dell'Alleanza atlantica "non porterebbe stabilità" all'Europa.