Il Consiglio dei Ministri, guidato dal premier Mario Draghi, ha approvato lo scorso 4 novembre un decreto legislativo per recepire la direttiva Ue 2019/789 sul diritto d'autore e rafforzare, così, le norme previste a tutela del copyright in maniera più chiara e trasparente, per la richiesta sempre più crescente della digitalizzazione e i diritti a essa connessi.
Tale provvedimento legislativo arriva anche per sanare la procedura di infrazione europea inflitta all' Italia a causa del ritardo nell'attuazione della disposizione europea.
Tra le novità introdotte anche l'equo compenso per gli editori che utilizzano articoli su piattaforme online
Il decreto legislativo sul diritto d'autore introduce diverse novità, tra le quali anche l'equo compenso previsto per gli editori a ogni utilizzo di articoli su piattaforme web e una quota dei proventi da destinare agli autori di tali contenuti.
In sintesi: le piattaforme digitali per consentire l'accesso pubblico ad opere protette dal diritto d'autore e immesse in rete dai propri utenti, dovranno richiedere previa autorizzazione ai titolari dei diritti. Sono escluse le enciclopedie online, i repertori didattici, scientifici ma anche le prestazioni ottenute con gli strumenti cloud. Ma il provvedimento legislativo di specie, prevede anche una appropriata remunerazione per gli autori e gli artisti in misura proporzionale al valore potenziale e reale dei diritti utilizzati.
Varate anche ulteriori disposizioni in materia di obblighi di chiarezza e trasparenza per l'adeguamento e risoluzione contrattuale, con licenza esclusiva, nei casi di mancato sfruttamento dell'opera. Saranno maggiormente valorizzati anche gli organismi di gestione collettiva e delle entità di gestione indipendente per la negoziazione e rinegoziazione sull'utilizzo delle opere coperte da copyright, anche per il settore musicale, con la previsione espressa di apposite clausole contrattuali all'interno dell'accordo.
Un caso disciplinato secondo tali misure, per esempio, riguarda lo sfruttamento di opere musicali in streaming, per evitare una sproporzionata distribuzione delle entrate, e consentire ad autori e artisti di ottenere il giusto compenso.
La procedura di negoziazione assistita è stata notevolmente fortificata, qualora le parti incontrino particolari difficoltà nella conclusione del contratto.
Ogni parte dell'accordo, potrà, infatti, chiedere di essere assistita dall'Agcom, che garantirà le direttive per le soluzioni negoziali più opportune, anche per il capitolo remunerazione.
Verranno riconosciute ulteriori garanzie anche a figure artistiche come direttori di doppiaggio, doppiatori, traduttori e adattatori dei dialoghi.