Con le accuse rivolte dal ministro della Difesa Guido Crosetto ai mercenari russi del gruppo Wagner il tema dell'immigrazione e quello della Guerra in Ucraina hanno trovato un intreccio. Da un lato il rappresentante del governo italiano parla di una strategia mirata a destabilizzare i Paesi che hanno scelto di collocarsi al fianco di Kiev, dall'altro c'è la smentita secca e colorita del capo dei mercenari russi, mentre l'opposizione batte sul tasto dell'incapacità dell'esecutivo nel trovare risposte concreta al tema migranti, infatti per Angelo Bonelli, leader dei Verdi, 'Crosetto vuole distrarre dalle responsabilità del governo Meloni'.
L'accusa
Il messaggio di Crosetto giunge al termine di un vertice del Consiglio dei ministri in cui si è parlato di un rapporto dei nostri servizi segreti sul possibile uso dei migranti come ricatto politico. Una strategia peraltro non nuova e che potrebbe trovare riscontro con l'espansione dell'influenza russa in Africa.
Infatti alle affermazioni del ministro della Difesa italiano hanno fatto eco quelle del ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, che ha sottolineato come la provenienza dei migranti coincida con quei paesi dove le divisioni di mercenari russi operano per il tornaconto di Mosca. Una strategia di guerra ibrida che si aggiungerebbe agli attacchi di hacker russi e a tentativi di colpi di stato in paesi vicini all'orbita del Cremlino come la Moldavia.
Gli interessi russi in Africa
Negli ultimi dieci anni la Russia ha allargato la sua sfera d'influenza sul continente africano ed è effettivamente vero che molti dei paesi da cui provengono i migranti sono quelli dove c'è stata questa espansione. Nei primi due mesi e mezzo sono arrivate in Italia circa 20mila persone migranti, rispetto ai 6mila dello stesso periodo del 2022: lo scorso 26 febbraio almeno 79 di queste persone sono morte in mare, davanti alle spiagge calabresi di Cutro, perché dall'Italia non sono partite le operazioni di salvataggio.
L'aumento delle partenze, secondo Crosetto, sarebbe legato alle manovre e agli interessi del gruppo Wagner in Africa.
Il gruppo Wagner - inserito dagli Stati Uniti nella lista delle organizzazioni criminali transnazionali - esercita preminentemente in Libia, Mali, Sudan, Repubblica Centrafricana, Burkina Faso e nel Medio Oriente in Siria.
L'indiziato numero uno è indubbiamente la Libia: principale porto di partenza del Nordafrica delle persone migranti dirette in Europa. Qui i russi sostengono politicamente e militarmente il governo del generale Khalifa Haftar: inviso all'Occidente, non riconosciuto dalla comunità internazionale e da sempre in conflitto con l'altra metà della Libia.
Dal 2017 la presenza militare russa nei paesi dell'Africa subsahariana è cresciuta in maniere esponenziale, così come sono lievitate le ricchezze del capo della Wagner Evhgenij Prighozin grazie ai suoi affari d'oro con le miniere. Il contestato oligarca è noto anche come lo 'Chef di Putin'. La sua vicinanza con il capo del Cremlino è di lunga data e questo spiega perché egli possa avvalersi di un esercito privato (cosa esplicitamente vietata dalla costituzione russa) e impiegarlo in affari come il traffico di armi e lo sfruttamento di miniere in Africa, che secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore gli avrebbero fruttato almeno 250 miliardi di dollari.
Prighozin attualmente si trova sul fronte più infuocato del conflitto ucraino, a Bakhmut, dove ha replicato in modo colorito alle accuse provenienti da Roma sul suo canale Telegram: 'Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci'. Il gruppo Wagner è stato descritto da più osservatori indipendenti come vicino a posizioni neo-naziste ed estremiste di destra.
Le critiche dell'opposizione
Le opposizioni in Italia hanno spiegato le dichiarazioni di Crosetto come una nuova arma di distrazione di massa usata da un governo incapace di gestire in modo umano il flusso di persone migranti che approdano sulle nostre coste.
'Attendiamo che dal Governo arrivino serie proposte per governare le migrazioni, invece di ridicola propaganda' ha detto dagli studi di Rai 3 Antonio Misiani, senatore del Partito Democratico. 'Prima era colpa delle Ong, ora è un complotto della Wagner. La realtà è che le migrazioni sono un fenomeno complesso e non si affrontano con lo scaricabarile': è l'opinione di Lia Quartapelle, sempre del PD.