Il segretario della Lega e ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, nelle scorse ore è intervenuto sui social per commentare il caso dell'abuso nei confronti di una 13enne a Catania da parte di sette persone. Il leader leghista ha scritto: "Non venitemi a parlare di tolleranza o errore. Davanti ad orrori del genere non può esistere clemenza ma soltanto una cura: castrazione chimica. Conto che la proposta presentata dalla Lega venga votata al più presto".

Sebbene un disegno di legge sulla castrazione chimica sia stato depositato dalla Lega al Senato nello scorso agosto, l'iter di approvazione è ancora molto lontano dalla conclusione, pertanto - in ogni caso - tale eventuale pena non verrebbe mai applicata a questo caso specifico di cronaca, dato che secondo l'ordinamento italiano nessuno può essere punito per una legge che non sia ancora in vigore e ovviamente non è consentita alcuna retroattività.

La ricostruzione del fatto di cronaca

Una ragazza di 13 anni è stata vittima di aggressione avvenuta nei giardini comunali di Villa Bellini a Catania, a opera di un gruppo di sette individui. Sei di loro sono stati subito fermati dai Carabinieri, mentre il settimo, inizialmente irreperibile, è stato rintracciato poco dopo. Tutti i soggetti coinvolti sono di nazionalità egiziana e tre di loro non hanno ancora raggiunto la maggiore età. Uno dei minori, l'ultimo ad essere stato localizzato dalle forze dell'ordine, è stato trovato in una comunità dove stava recuperando alcuni effetti personali, presumibilmente nel tentativo di fuggire.

L'episodio di violenza, accaduto il 30 gennaio, avrebbe visto due dei sette indagati compiere l'atto di violenza sotto lo sguardo degli altri cinque.

La vittima era in compagnia del suo fidanzato, un ragazzo di 17 anni, che al momento dell'aggressione è stato minacciato e tenuto a distanza dal gruppo.

Il disegno di legge sulla 'castrazione chimica' proposto dalla Lega è ancora molto lontano dall'approvazione

Il disegno di legge depositata in Senato dalla Lega ad agosto 2023 (prima firmataria Mara Bizzotto) prevede l'introduzione di un trattamento farmacologico per gli autori di violenza sessuale su base volontaria o coattiva.

Nel primo caso, può essere richiesto dai condannati per stupro e per violenza sessuale e prevede, in precedenza, una valutazione, da parte del giudice, della pericolosità sociale e della personalità del condannato e dei suoi rapporti con la vittima. Nel secondo caso, la castrazione chimica coattiva è disposta invece dal giudice se il condannato per gli stessi reati viene dichiarato incapace di intendere e di volere, dopo una perizia psichiatrica.

Il trattamento inoltre dovrebbe rientrare in un programma di recupero psicoterapeutico.

L'iter legislativo di questo ddl è comunque ancora molto lontano dall'approvazione e anche nelle stesse forze politiche di maggioranza, da subito c'è chi si è smarcato, come Forza Italia, tramite la parlamentare Rita Dalla Chiesa.