E’ più cupa e noir la Roma di Suburra e Romanzo Criminale o la Roma delle periferie? O sono la stessa cosa? Cinque giorni fa gambizzato un 47enne a Ostia davanti a un supermercato, ieri notte Far West in via Ponte di Nona, periferia est della capitale, dove sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco due giovani romani, un 26enne (Fabrizio Ventre) e un 35enne agli arresti domiciliari (Mirko Scarozza), entrambi di Tor Bella Monaca ed entrambi con precedenti penali per droga.

I fatti

In attesa dei chiarimenti che arriveranno dall’autopsia già disposta dall'Autorità Giudiziaria sul duplice omicidio avvenuto a Roma, gli inquirenti al momento non escludono nulla, nemmeno che possa essersi trattato di una reciproca sparatoria tra le vittime.

Le indagini, immediatamente avviate e condotte dal Nucleo investigativo del gruppo di Frascati e della Compagnia di Tivoli, sono a tappeto, anche se la pista privilegiata sembra essere quella legata allo spaccio di sostanze stupefacenti dove è ipotizzabile anche un regolamento di conti. Le due vittime sono state trovate in strada, gravemente ferite intorno alla mezzanotte, all’incrocio tra via Berta Von Suttner e via Raoul Follereau. Segnalato l’accaduto è stato immediato l’intervento dei Carabinieri della stazione di Settecamini e dei mezzi del 118, ma vano il tentativo di salvare i due uomini. Il più giovane è morto al Policlinico di Tor Vergata, dove i sanitari hanno tentato un disperato intervento chirurgico, l’altro uomo è invece deceduto durante il trasporto in ospedale.

Quando c'era solo via Ponte di Nona..

Il quartiere di Ponte di Nona progettato a partire da zero negli novanta e sviluppatosi negli anni a seguire, sorge in un territorio adibito ad uso agricolo fino all'inizio del progetto, quando un gruppo di società consorziate tra loro ha acquistato gli appezzamenti e iniziato i lavori. Tra la via Prenestina e la via Collatina, dove prima c'era solo via Ponte di Nona, stretta stradina immortalata dal cinema e riconoscibile nel film “Totò, Peppino e la...

malafemmina” (nella scena dove Totò e Peppino, in calesse, lanciano sassi sulla finestra del confinante nemico Mezzacapa), oggi c’è il quartiere di Ponte di Nona, un quartiere difficile e in degrado dove cresce l’illegalità e la popolazione si senta insicura.