Stanchi della musica, della urla e degli schiamazzi fino a notte fonda, i residenti di Viale Ippocrate, a due passi dall'Università La Sapienza di Roma, hanno deciso di farsi giustizia da soli e, con acqua e varechina, si sono improvvisati cecchini

La movida universitaria

Il cuore della movida universitaria, a Roma. è la zona che va da Viale Ippocrate a Piazza Bologna. Qui, nei numerosi bar e locali, s'incontrano al termine delle lezioni gli studenti delle varie facoltà La Sapienza. E, spesso, un aperitivo si trascina fino al dopocena con un continuo viavai di giovani che, tra una sigaretta all'altra, si piazzano a ridere e parlare sotto i condomini.

I residenti, esasperati, hanno chiesto aiuto più volte, alle istituzioni, ma niente: il Comune, nonostante le numerose segnalazioni, non è mai intervenuto

L'assessore al decoro del II Municipio, Rino Fabiano, al quotidiano Il Messaggero ha rivelato che la situazione è ormai una bomba ad orologeria. La movida si è spostata da San Lorenzo a qui e nei dintorni dell'Università ci sono troppi locali aperti fino all'alba e mini-market, ma al Campidoglio non stanno facendo nulla, sono assolutamente incapaci di moderare la situazione: "Abbiamo chiesto di proseguire l'ordinanza anti-alcol e obbligare tutti i locali a chiudere alle 2" spiega Fabiano. "ma ci è stato negato".

La reazione folle

I gavettoni sono una delle armi più classiche contro chi disturba il riposo notturno.

Ma in Viale Ippocrate, dove per una pessima gestione della night-life la situazione si è fatta insostenibile, si è decisamente passato il limite. Per "difendersi" dal chiasso i residenti hanno deciso di lanciare, dalle loro finestre, varechina.

Il Messaggero riporta la testimonianza di alcuni giovani. Alessandro Casanova, 29 anni, avvocato tirocinante, riferisce di esser stato colpito, di fronte ad un locale, intorno alle 22:30 dell'8 marzo.

Era con degli amici e subito ha avvertito la polizia, poi si è recato in ospedale dove gli hanno dato una prognosi di 7 giorni. Anche alcuni agenti sarebbero stati colpiti. La furia dei cecchini non ha risparmiato neppure una psicologa ventisettenne, M.D.D. che, sempre la sera dell'8 marzo, è stata colpita agli occhi. La giovane ha raccontato al quotidiano che non è la prima volta che accade e che dalle finestre viene lanciato di tutto.

Anche il fonico Andrea Carnovale, racconta che la sera della Festa della Donna ci sono stati tre lanci e, per strada, si sentiva un forte odore di candeggina.