Nella Capitale, nella notte di San Silvestro, si è consumata un'insolita strage, quella della morte di centinaia di storni, nella zona attorno a stazione Termini, da via Cavour a piazza Esedra e via Nazionale.

Moltissimi gli uccelli senza vita hanno riempito le strade e le carreggiate della Capitale, in preda al terrore per l'esplosione dei fuochi d'artificio. In tanti, per volare, si sono schiantati contro i cavi dell'alta tensione, contro i palazzi o contro i muri; in tanti sono morti schiantandosi l'uno contro l'altro, altri si sono sentiti disorientati, queste le ipotesi riferite dalle maggiori testate giornalistiche.

Lipu: gli storni hanno perso la vita per disorientamento

La Lipu (Lega italiana protezione uccelli) ha precisato che gli storni si sono scontrati tra loro per paura e per via del disorientamento dovuto ai fuochi d'artificio, aggiungendo che solo pochi esemplari sono riusciti a sopravvivere. Le tecniche delle esplosioni con disorientamento vengono, spesso, utilizzate dai bracconieri. Gli uccelli, intenti a dormire sugli alberi, iniziano ad agitarsi ai primi rumori sospetti.

La paura li deconcentra, portandoli a sbattere tra loro o contro il muro. Tra tutte le ipotesi vagliate, in centinaia sarebbero morti, ieri notte, per paura, mentre meno probabile è il fatto che possano essere stati colpiti da un petardo.

Assodato che l'ordinanza della Sindaca Raggi è stata totalmente disattesa e che il divieto di sparare i fuochi d'artificio è stato bypassato da coloro che hanno pensato di acquistare e produrre botti con cui festeggiare l'ultimo dell'anno, a farne le spese sono stati gli animali.

A Roma, gli uccelli, morti di terrore, nel tentativo di mettersi al riparo dal fragore dei fuochi, ne sono un esempio.

All'alba lo scenario dinnanzi agli occhi degli abitanti della Capitale era apocalittico, con le carcasse degli storni disseminate lungo le strade.

La Lipu sottolinea che gli innumerevoli animali selvatici, tra cui gli storni di Roma, morti di spavento e tutti quelli deceduti in tutta Italia a causa di petardi e fuochi d'artificio, dimostrano quanto i provvedimenti adottati dalle amministrazioni comunali e l'impegno dei cittadini e delle associazioni non basti.

L'unica soluzione realmente efficace per la Lipu, è il divieto di commercializzazione di queste forme di divertimento così dannose. E' su questo che la Lipu continuerà strenuamente a battersi sino a quando petardi e fuochi d'artificio non verranno messi al bando, festeggiando l'arrivo del nuovo anno con modi più gentili, intelligenti e meno crudeli.

Anche l'Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) non fa che ripetere, ogni anno, che la vendita di petardi e fuochi d'artificio va vietata e che le aziende vanno riconvertite, come sostiene il Presidente dell'organizzazione in questione, Massimo Comparotto, Le ordinanze, sostiene l'Oipa, sono inutili, i controlli non esistono e ogni anno si osservano centinaia di esemplari morti e feriti tra la fauna selvatica, oltre a tanti animali domestici, feriti o smarriti a causa dei botti o per la distrazione dei proprietari.

Gli autisti Atac avevano contestato l'invasione degli storni

Negli scorsi giorni, gli autisti dell'Atac avevano denunciato l'invasione di stormi di storni. Lo storno comune (Sturnus vulgaris), lungo circa 20 cm, dal peso che si aggira attorno ai 70-80 grammi, è inserito nell'elenco delle 100 specie invasive più dannose al mondo.

Gli storni trascorrono la notte su gruppi di alberi ma, prima di dormire, come i romani ben sanno, si contendono rumorosamente le postazioni migliori. Alcuni studi avrebbero dimostrato che il guano, ossia le feci di storno, presenti in grandi quantità nelle città, sotto gli alberi che tali uccelli utilizzano per dormire, possono favorire malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie, batteriche.

Con gli storni torna anche il problema del guano sulle strade e sui marciapiedi che diventa un pericoloso impasto scivoloso.

C'è chi, sui social, ha messo in dubbio la veridicità della storia, additandola come fake news o tirando in ballo un'altra moria avvenuta a febbraio 2020.

Gli storni negli ultimi anni avevano diminuito la loro presenza in centro a Roma, ha affermato la Lipu, forse anche come conseguenza di interventi di dissuasione operati da 20 anni. Negli ultimi due anni, invece, il 31 dicembre non c'era nessun dormitorio presente o comunque così numeroso. Quest'anno, invece, gli storni sono tornati al centro della Capitale, in quanto, non essendo stato fatto alcun intervento di dissuasione, gli uccelli sono rimasti sul posto in grandissimi numeri. Episodi simili si sono verificati tra il 2003 e il 2010, quando la presenza di questi animali è stata davvero elevata.