All'alba del nuovo anno la città di Roma e l'Italia intera si sono svegliate con le immagini di un cimitero a cielo aperto. Si tratta della strage consumatasi durante la notte di San Silvestro in cui, nonostante le innumerevoli raccomandazioni e i vari divieti, qualcuno non è riuscito a fare a meno dei fantomatici botti di Capodanno. Diverse testate nazionali ipotizzano che gli uccelli spaventati e disorientati per i botti di Capodanno contro finestre o finiti contro i cavi dell'alta tensione, per poi cadere in strada ormai morti.
Le prime segnalazioni
Le prime immagini e video sono state diffusi sin dalla notte del 31 dicembre su Instagram. I post hanno immediatamente avuto la risonanza mediatica dovuta, perché sempre più si sottovaluta la salute degli altri esseri viventi, anteponendo ad essa i bisogni e i desideri dell'uomo.
La maggior parte delle immagini diffuse sono state scattate dai testimoni nei pressi della stazione Termini di Roma e, più precisamente, in Via Cavour.
Di quale animale si tratta e perché questa reazione ai botti?
Lo storno comune (sturnus vulgaris, nome esatto degli uccelli coinvolti nella strage) è un uccellino di piccole dimensioni: è lungo circa 20 cm o poco più, ha un'apertura alare di circa 35 cm e pesa dai 70 ai 90 grammi.
È proprio per via delle piccole dimensioni che molti storni sarebbero morti di infarto dopo aver udito con spavento il suono dei botti. Infatti la soglia uditiva degli uccelli spazia mediamente da un minimo di circa 40 Hz ad un massimo di circa 10.000 Hz, con l'optimum tra i 1.000 e i 4.000 Hz.
Altri invece sono morti a causa del disorientamento provocato dallo spavento e dal conseguente impatto contro ostacoli, come spiega la LIPU (Lega italiana protezione uccelli) in un post apparso su Facebook la mattina del 1 gennaio.
Le risposte della LIPU
Non a caso, le spiegazioni più chiare pervengono da chi ha a cuore più di tutti la vita, la protezione e la salvaguardia degli animali. In particolare, la LIPU ha risposto alle domande più frequenti, poste dagli utenti dopo aver visto le svariate immagini e video che stavano circolando.
Alla domanda degli utenti sul perché sia successo, la LIPU spiega come in quel punto ci sia un grosso dormitorio e che durante la notte gli storni tendono a formare dei dormitori sulle alberature che possono arrivare a contare molte migliaia di individui.
Tali individui - spiega la LIPU - la scorsa notte in seguito all'esplosione dei botti, si sono spaventati e si sono alzati in volo contemporaneamente, in modo disordinato e al buio. Molti di essi hanno sbattuto tra di loro, contro i fili sospesi o contro le barriere architettoniche della città. È stato questo ad aver determinato la morte o il ferimento degli storni presenti.
Le parole del presidente dell'OIPA
Anche il parere dell'OIPA (l'Organizzazione internazionale protezione animali), il cui presidente Massimo Comporotto ha sottolineato con indignazione come la vendita di petardi e fuochi d’artificio vada vietata e le aziende riconvertite. Per il presidente, le ordinanze sono inutili, di fatto i controlli non esistono e, per questo, ogni anno si contano centinaia di esemplari morti e feriti tra la fauna selvatica.
"È tempo che il legislatore rimedi a tale scempio che colpisce anche gli umani. È questione di salute, ordine pubblico e, soprattutto, di civiltà", asserisce in conclusione Massimo Comporotto.
Purtroppo, nonostante le tantissime battaglie volte alla sensibilizzazione nei confronti dell'Ambiente e di chi lo abita, ancora si verificano episodi come quello della notte di San Silvestro a Roma, a cui va aggiunto anche il caso di Palermo, in cui i botti di Capodanno potrebbero aver ucciso un cane.
Ciò che è certo è che la morte di tutti quegli storni rappresenta l'ennesimo schiaffo morale a chi continua a badare al proprio ego anziché ad un mondo più eco.