Nessuno sa chi sia ma moltissimi a Salerno lo conoscono. Sono alcuni anni che i suoi lavori spuntano a ravvivare le strade salernitane e della sua provincia destando ammirazione e riflessione. Oggi molti graffiti dello street artist Inserra sono diventati dipinti in esposizione sino al 28 gennaio alla Galleria Arechi, nella piazza retrostante il Palazzo della Provincia di Salerno,.
I temi di Inserra
Una bambina che si autolesiona alla ricerca di una impossibile e insensata perfezione estetica è comparsa in quartiere periferico di Salerno. Un Cristo immolato su di un cancelletto ha destato scalpore in città quando è apparso, nell'arco di una notte, sulla malmessa porta, costituita da un precario ma decennale pannello in legno, dei bagni pubblici del Lungomare di Salerno.
Tutti hanno gridati allo scandalo ma quanti hanno pensato ad una denuncia dell'omologazione culturale imposta da social network e tecnologie varie che porta ognuno a isolarsi nel proprio mondo senza praticare più alcuna forma di altruismo verso gli altri? Un uomo che elemosina energia per il proprio cellulare; un altro che vive in bilico sul filo sottile dell'autocompiacimento dato dai likes ottenuti su facebook; un matrimonio celebrato dinanzi ad un altare costituito da uno sportello bancomat; il logo di facebook che calamita energie e creatività dal cervello di un ragazzino che spende il suo tempo davanti al computer; la terra emunta delle sue forze vitali sino allo stremo delle sue possibilità; il tuffatore di Paestum che si protende verso un territorio bellissimo e sempre troppo poco valorizzato; l'impossibilità odierna del sorriso ineffabile della Monnalisa perché sostituito da emoticon seriali: questo è il mondo osservato e rappresentato dallo street artist Inserra.
Dai graffiti in strada all'esposizione personale
"La vera Street Art contribuisce anche a restituire dignità comunitaria a luoghi altrimenti abbandonati al degrado." ha dichiarato il primo cittadino di Salerno, Vincenzo Napoli. D'altronde, nella Roma rinascimentale, a differenza di quel che avviene oggi, molti palazzi erano interamente dipinti.
Pallide tracce di affreschi restano sugli intonaci dei palazzi cinquecenteschi di via dei Banchi Vecchi, vicino a Campo dei Fiori, mentre evidente è la variopinta facciata di Tizio da Spoleto dipinta da Federico Zuccari. E' così che la decorazione delle facciate dei palazzi sta assurgendo man mano ad una nuova dignità. E' così che le opere cariche di umanità di Inserra dalla strada sono assurte a dignità di opere d'arte con l'esposizione personale che si chiude il 28 gennaio alla Galleria Arechi.