Il 27 dicembre il premier Paolo Gentiloni ha risposto per tre ore alla stampa. Ha parlato ripetutamente di continuità del suo governo con quello di Renzi, ma i suoi modi pacati e discreti hanno portato alla mente di alcuni felpate conversazioni da scene de "Il Gattopardo", che calzano così bene alle origini nobiliari dell'ex premier e che Renzi, invece, sicuramente avrebbe definito "da rottamare". Le origini del premier Paolo Gentiloni Silveri, che in Parlamento viene chiamato "conte", anche se non lo è, considerata la mancata origine da primogeniti, portano, difatti, alla memoria gli aggraziati volteggi, tra l'oro delle decorazioni e lo scintillio dei lampadari, della deliziosa Claudia Cardinale tra le braccia del tenebroso Bart Lancaster nel celeberrimo film.
La musica era quella del valzer che Verdi aveva realizzato per la contessa Maffei ed il cui spartito originale era stato acquistato presso una libreria antiquaria romana da Mario Serandrei, montatore del film e amico sia di Visconti che di Rota, e regalato a Visconti. I volteggi del ballo, invece, erano quelli tipici della politica italiana, quando tanti nobili si votarono alla causa democratica all'insegna del "tutto cambi perchè nulla cambi".
Lo stringato bilancio di fine anno del Premier
Con pochi giorni di governo alle spalle, Gentiloni non aveva molto su cui relazionare. Ha dichiarato più volte di porsi in continuità con Renzi. E' certo che il suo governo è stato fin da subito al centro delle polemiche, con il caso del mancato diploma della Fedeli, mentre Gentiloni non ha poi assegnato alla Boschi il sottosegretariato di peso che, tra molteplici lamentele, si sembrava attendere per lei.
Ancora deve essere compreso, invece, quale sarà la sorte di De Luca in Campania, il quale aveva stretto precisi accordi con Renzi per il superamento del commissariamento della sanità regionale. Il governatore campano ha dichiarato di attendere un incontro con il premier dopo le vacanze natalizie.
Un po' di gossip: gli avi e parenti eccellenti di Paolo Gentiloni Silveri
Una parte della storia della famiglia Gentiloni Silverj è custodita nell'Archivio di Stato di Macerata, alla cui custodia è stato affidato il Fondo della famiglia Gentiloni Silverj Massi. Paolo Gentiloni ha da poco ricevuto la cittadinanza di Tolentino, la cittadina sede del casato di appartenenza e pesatemente colpita dagli ultimi sismi.
Nel relativo comunicato si legge: "Tracce indelebili dell’autorevolezza dei Gentiloni Silveri a Tolentino rimangono anche attraverso gli immobili di grande pregio, commissionati nel corso della storia dagli antenati dell’attuale Ministro. Tra i suoi antenati il conte Domenico Silverj, suo trisavolo, musicista, noto come primo sindaco di Tolentino e Vincenzo Ottorino Gentiloni, uomo di fiducia di Pio X e promotore del famoso “patto” col quale i cattolici tornarono a votare nelle elezioni del 1913.". A Tolentino il premier possiede ancora una dimora storica dall'alto valore simbolico, ossia quella in cui festeggiò nel 1848 il Capodanno Giuseppe Garibaldi ospitato dal conte Domenico Silverj. Nella Roma dei fasti del passato, il premier vive a piazza San Bernardo, nel palazzo di famiglia prossimo alla Terme di Diocleziano, al Ministero della Difesa ed al Palazzo Barberini (sede della Galleria Nazionale d'Arte Antica) con la moglie nobile Emanuela Mauro, architetto.
Dalle cronache risultano appartenere alla famiglia dei Gentiloni Silveri, anche il defunto prof. Nicolò Gentiloni Silveri, già direttore della scuola di medicina d'urgenza del Gemelli e membro dell'equipe che aveva curato papa Wojtyla, e l'attuale coordinatore regionale del Ncd e Segretario Comunale di Porto Recanati, Francesco Massi Gentiloni Silverj. Lo studio legale Gentiloni Silveri. sempre di membri dello stesso casato, è di alto profilo internazionale, con due sedi una italiana in via XX settembre e una a Parigi in 32 Avenue Duquesne, prossima alla sede dell'Unesco e ai giardini del Luxembourg.