Il 29 novembre sono stati ufficializzati i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dal quale sono stati evidenziati dati sulle dimensioni del fenomeno.
La stima è di circa quattro mila casi di nuove infezioni. Per quanto riguarda l’Italia l’incidenza del fenomeno è medio alta, con 5,8 nuovi casi di positività. Il dato più evidente è il cambiamento di trasmissione. Diminuiscono, infatti, i contagi tramite siringa per chi usa stupefacenti e aumentano invece i contagi di trasmissione per via sessuale.
Il caso più grave è quello dei bambini, in cui aumenta la trasmissione verticale, cioè da madre a figlio.
Si stimano almeno 11 casi nel 2010 e 19 nel 2011, per un totale di 30. In più sono stati evidenziati 39 casi di contagio di adolescenti con meno di 15 anni e 15 di bambini con meno di 2 anni. Questo riguarda la mancata prevenzione e la diagnosi tardiva della malattia.
Infatti, come scritto nel sito della Lega Italiana per la lotta contro l’Aids, le persone che arrivano a una diagnosi tardiva sono state il 54% nel 2010, e il 56,4 % nel 2011. Dati che aumentano di anno in anno. Infatti, molti arrivano tardi a scoprire di avere l’Aids, per caso e non attraverso il test che sarebbe utile fare, specialmente per le madri in gravidanza.
E’da sottolineare che la maggioranza delle nuove diagnosi è di quasi l’80 per cento ed è dovuta a rapporti sessuali non protetti .
Ciò che emerge dal rapporto, come scritto anche sul Tgcom, è dunque l’eccessiva incidenza di diagnosi tardive, i cosiddetti “Late Presenters”, infatti secondo le statistiche dell’Istituto Superiore di Sanità, le persone che hanno scoperto di essere positivi all’Aids sono stati il 54% nel 2010 e il 56, 4% nel 2011.
Un altro fenomeno in costante crescita è quello degli stranieri.
La stima del 2010 era di 23,4 nuovi casi per 100 mila stranieri residenti, mentre nel 2011 è stata di 21 nuovi casi. Per quanto riguarda l’Italia invece sempre nel 2010 di 4,8 e nel 2011 invece di 3,9 di nuovi casi per cento mila italiani residenti. Il fenomeno è distribuito diversamente in tutto il territorio italiano, tra italiani e stranieri.
L’Aids, nel 2011 ha visto un’alta incidenza tra gli stranieri in Valle D’Aosta, mentre tra gli italiani la provincia di Sassari. La lotta contro l’Aids parte dalla prevenzione, un aspetto che troppo spesso è sottovalutato e quando si scopre di aver contratto l’Hiv, spesso è troppo tardi.