Sono tanti gli interrogativi che ci si pongono ancora aperti circa le sigarette elettroniche: aiutano a smettere di fumare? Contengono sostanze dannose per la Salute? Possono essere utilizzate senza limiti? sono un prodotto sciuro o nascondono rischi?



Una certezza l'abbiamo: il fumo rappresenta un grosso problema sanitario. Ce lo dicono i dati, ormai noti, sulla nocività delle sigarette tradizionali (ogni "bionda" contiene una settantina di sostanze cancerogene) e sui danni che provoca alla salute il fumo sia attivo sia passivo (oltre il 90% dei casi di cancro al polmone è causato dal fumo di sigaretta).

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha certificato oltre 70 sostanze cancerogene presenti nel fumo di sigaretta, oltre alle migliaia di sostanze chimiche che possono comunque danneggiare l'apparato respiratorio.



Sulle sigarette elettroniche si sa molto meno: tra favorevoli e contrari una cosa pare certa: sono meno nocive delle sigarette tradizionali.

Il Ministero della Salute ha cominciato ad occuparsi del fenomeno "e-cig" già da alcuni mesi: nell'autunno del 2012 ha chiesto un parere all'ISS (Istituto Superiore della Sanità) circa i rischi che si possono celare dietro le sigarette elettroniche.

La risposta dell'ISS è arrivata a dicembre 2012: "le sigarette elettroniche presentano potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età.

Si ritiene opportuno che tali effetti danno si per la salute siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla confezione dell'articolo in commercio".

Tale responso è stato tratto, considerando l'assorbimento di nicotina delle diverse cartucce disponibili sul mercato, in base a 3 livelli di intensità di utilizzo: moderata (5 sigarette al giorno), media (10 sigarette al giorno) e forte (20 sigarette al giorno).

Purtroppo è risultato che, anche per le e-cig a bassa concentrazione di nicotina, basta anche un uso moderato per superare la dose quotidiana accettabile (il riferimento utilizzato è la dose quotidiana di nicotina determinata dall'EFSA che è l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare).



Sulla base di questo responso, è stato introdotto, dal 23 aprile scorso, il divieto di vendere sigarette elettroniche ai minori di 18 anni (prima il divieto era solo per i minori di 16 anni).

Si tratta di un divieto "a tempo determinato", perchè durerà fino al 31 ottobre 2013. Nel frattempo, si cercherà di fare maggiore chiarezza sull'e-cig.



Il Ministro della Salute, intanto, ha già chiesto un secondo parere, questa volta al Consiglio Superiore della Sanità che a marzo ha cominciato le sue indagini. Il CSS dovrà valutare se le e-cig potranno essere correttamente definite come "medicinali" in quanto utili da un punto di vista terapeutico ed efficaci nel superamento della dipendenza da nicotina.