L'uso noncorretto della terapia con antibiotici in caso di infezioni batteriche haportato alla formazione di nuovi, pericolosi ceppi di batteriantibiotico-resistenti, che rappresentano una nuova sfida per la Salute anchenel nostro continente. Ultimamente, 25 mila decessi all'anno in Europarisultano essere causati da batteri resistenti ai farmaci. Tra questi ultimi, devono essere segnalati laKlebsiella, un batterio Gram negativo responsabile anche di alcune forme dipolmonite, il cui tasso di resistenza agli antibiotici è passato in pochi annidall'1,4% al 30%, lo Stafilococco, ora resistente alla meticillina el'Escherichia Coli multiresistente.
Anche negliStati Uniti il problema si fa sentire in modo massiccio, perché i superbatteri si stannodiffondendo nelle cliniche e negli ospedali e sono raccolti nella famiglia deiCarbapenen-Resistant Enterobacteriaceae,o CRE, ponendo una minaccia tripla: sono resistenti a tutti gli antibiotici,hanno un tasso di mortalità del 50% e sono in grado di trasmettere laresistenza agli antibiotici ad altri batteri della stessa famiglia. Il rischiocoinvolge in maniera sempre più massiccia gli interventi chirurgici, visto che anchequelli più banali potrebbero diventare letali.
Paradossalmente,la resistenza agli antibiotici si sviluppa proprio in conseguenza di terapieantibiotiche particolarmente aggressive.
Infatti, i batteri sopravvissutiall'uso dei medicinali sostituiscono gli altri, eliminati dai farmaci, moltiplicandosi più velocemente: piùpotente è un trattamento antibiotico, più velocemente i batteri sviluppano unaresistenza contro di esso. La resistenza dei batteri è costituita da unmeccanismo genetico di difesa molto potente, in altre parole nel genoma deibatteri sono presenti aree specifiche che conferiscono l'immunità all'azionedei farmaci.
Questoprocesso in corso da un lato rischia di rimettere in circolazione alcunemalattie che si ritenevano del tutto debellate, da un altro deve essereaffrontato con un uso rigoroso e mirato degli antibiotici esistenti, infinepuò essere affrontato con la commercializzazione di una nuova generazione diantibiotici, i cosiddetti antibiotici intelligenti.
Di che cosa si tratta? Sonoun nuovo tipo di farmaci, mirati, fatti su misura e costituiti da piùcomponenti, i quali lavorerebbero in sinergia tra di loro, riuscendo in talmodo a potenziare i rispettivi effetti.
Laconsulente governativa inglese per la sanità pubblica, Sally Davies, ritieneche la possibilità che gli antibiotici smettano di essere efficaci potrebbeinnescare una minaccia per la salute pubblica pari a quella rappresentata dalterrorismo. Anche senza raggiungere queste ipotesi estreme, sicuramente ci sitrova di fronte ad un fenomeno grave e preoccupante, tale da provocare unaregressione di quella sicurezza dell'efficacia delle cure mediche che era unvanto riconosciuto della sanità continentale.
Per questo il sistema sanitarioeuropeo è di fronte ad una sfida che deve essere affrontata e vinta contempestività, rigore, efficacia, onde riprendere quella marcia del progressoche in questo campo specifico ha ricevuto una temporanea battuta d'arresto.